Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Parliamo di politica, più o meno seriamente.
Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

The Cage: vent’anni di live club

Condividi

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp

Venti anni di attività ininterrotta sono un obiettivo difficile da raggiungere e ancora più difficile da mantenere. A differenza delle grandi città, la provincia non perdona e condanna ogni minimo passo falso.

Lasciatemelo dire (stavolta mi incenso da solo), un traguardo come questo non è affatto facile nel contesto italiano della musica dal vivo underground, o da club appunto.

Venti anni di attività ininterrotta sono un obiettivo difficile da raggiungere e molto più difficile da mantenere. Sono pochissimi i club in Italia che possono vantare una longevità come quella del Cage, e sono quasi tutti in grandi città, capoluoghi di regione, con un bacino di utenti decisamente differente. La provincia non perdona e condanna ogni minimo passo falso.

Per questo grande traguardo, il Cage si è affidato alla grande professionalità di Sillabe Edizioni per pubblicare 20 anni di foto di grandi concerti passati dal palco livornese, con piccoli aneddoti e un riassunto di quello che siamo riusciti a fare in tutti questi anni tra musica e cinema.

La scelta di Sillabe non è certo casuale: una realtà cittadina enorme, che lavora principalmente fuori Livorno, gestendo gli store dei maggiori musei nazionali e vaticani. Una realtà stranamente sconosciuta a molti, una realtà vincente e di grandissima professionalità.

Per fare questo libro, per farlo nel migliore dei modi, il Cage si è avvalso inoltre delle immagini magistrali di un guru del live come Sebastiano Bongi Tomà, detto il Ramingo, compagno di avventura da moltissimi anni sotto palco e riconosciuto tra i migliori fotografi di concerti in circolazione, nonchè delle preziose parole di Dario Serpan, giornalista con grande esperienza nel settore culturale.

Il “libro del Cage” lo potrete quindi trovare nel bookstore degli Uffizi, ma anche ai Musei Vaticani se passate da Roma, ma soprattutto è stato presentato alla Cattedrale dell’Immagine a Firenze e alla Milano Music Week, inserito nel cartellone principale degli eventi della importante rassegna, punto di riferimento per il settore musicale nazionale.

Come dite? Perché un libro? Perché un libro rimane, per dirla con le parole dell’Assessore Cantante Lenzi, che ha da subito sposato il progetto approvando il Patrocinio del Comune di Livorno.

Perché un libro è una testimonianza tangibile di quanto fatto e di quanto si può ancora fare.

Perché un libro è un modo di comunicare che non avevamo mai usato.

Perché un libro è l’anello di congiunzione tra la musica e il cinema, settori in cui abitualmente lavoriamo. Perché le parole scritte sono fondamentali in questo periodo di frasi fatte e veloci.

Perché un libro di fotografie cristallizza momenti di grandi emozioni, impossibili da descrivere solo a parole. Perché un libro è Cultura, proprio come la musica.

Bella forza lodarsi da soli, lo so, ma ogni tanto fa bene. Guardarsi indietro e prendere coscienza di tutte le sfide affrontate, alcune vinte, molte perse e cercare di portare avanti qualcosa che possa anche andare avanti senza di noi che l’abbiamo creata. Forse il senso di invecchiare è proprio questo.

Da domani comunque torno giovane, e come sempre mi rimetto al lavoro, perché l’asticella può essere alzata un altro po’.

Ultimi articoli