Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Parliamo di politica, più o meno seriamente.
Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Una conseguenza nascosta del riscaldamento globale: lo sbiancamento dei coralli

Condividi

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp

Ma cosa succederebbe se le barriere coralline sparissero? Il 25% della vita marina, che trova riparo e sostentamento nelle barriere, perderebbe casa e cibo. Ne risentirebbe quindi tutto l’ecosistema marino e a sua volta ci sarebbe il collasso dell’industria della pesca. Inoltre le coste sarebbero meno protette dalle correnti e si fermerebbe tutta la ricerca utile a curare malattie umane che viene fatta basandosi sui coralli.

Mentre il cambiamento climatico, o più precisamente il riscaldamento globale, viene dibattuto come un fenomeno di cui va stabilita la veridicità, i suoi effetti devastanti sul pianeta aumentano inesorabili.

Episodi di riscaldamento globale sono già avvenuti nel passato. Tuttavia, questa volta sta succedendo molto più in fretta ma, a differenza delle occasioni precedenti, non è dovuto a cause naturali ma all’emissione di gas serra nell’atmosfera causate dalle attività umane.

Alcune conseguenze del riscaldamento globale sono costantemente davanti ai nostri occhi; infatti, gli eventi legati al ciclo dell’acqua come gli alluvioni, la siccità e l’innalzamento del livello del mare sono sempre più frequenti e imponenti.

Altre conseguenze del riscaldamento globale, invece, sono più nascoste. Una di queste è lo sbiancamento dei coralli.

I coralli sono invertebrati marini che tipicamente formano colonie compatte le cui parti più piccole vengono chiamate polipi. I polipi, alla loro base, producono e secretano il carbonato di calcio che va a formare un esoscheletro. Questo esoscheletro, nel corso delle generazioni, può arrivare a misurare vari metri di altezza.

I coralli si riproducono in modo sia sessuato che asessuato, e nonostante alcuni siano in grado di procurarsi del cibo come plankton e piccoli pesci autonomamente, essi ottengono fino al 90% del loro sostentamento da delle alghe micoscopiche con cui vivono in simbiosi. Queste alghe, comunemente chiamate zooxantelle, danno al corallo il colore caratteristico.

I coralli sono i componenti principali delle barriere coralline.

Le zooxantelle abbandonano i coralli quando questi sono troppo stressati a causa dell’incremento della temperatura dell’acqua o dell’inquinamento. In questo modo il corallo perde la sua principale fonte di sostentamento.

Se il periodo di stress è breve, i coralli, abbandonati dalle zooxantelle, possono sopravvivere. Tuttavia, quando lo stress e’ prolungato, il corallo, e di conseguenza la barriera corallina, muoiono.

Ma cosa succederebbe se le barriere coralline sparissero? Il 25% della vita marina, che trova riparo e sostentamento nelle barriere, perderebbe casa e cibo. Ne risentirebbe quindi tutto l’ecosistema marino e a sua volta ci sarebbe il collasso dell’industria della pesca. Inoltre le coste sarebbero meno protette dalle correnti e si fermerebbe tutta la ricerca utile a curare malattie umane che viene fatta basandosi sui coralli.

Purtroppo, negli ultimi anni ci sono stati vari eventi di sbiancamento dei coralli: nel 1998 il 16% delle barriere coralline mondiali è morto a causa dell’incremento della temperatura dell’acqua e attualmente il 60% delle barriere coralline sono a rischio a causa delle attività umane. Nel sud-est asiatico il pericolo è particolarmente grande, infatti l’80% delle barriere coralline sono in pericolo. Inoltre, si stima che più del 50% delle barriere coralline potrebbero essere distrutte entro il 2030.

Gli eventi di sbiancamento degli ultimi anni sono stati raccontati nel documentario “Chasing Coral”, disponibile su Netflix e Youtube.

Nonostante la situazione sia piuttosto drammatica, il nostro contributo per fermare il riscaldamento è fondamentale: è infatti possibile ripopolare le barriere coralline.

Uno dei possibili modi per ripopolare le barriere coralline nel mondo è far crescere i coralli più resistenti in ambienti controllati e poi ripiantarli, tuttavia mentre la distruzione dei coralli avviene in tempi rapidi, la loro crescita e’ molto lenta. Alcune specie, in condizioni ottimali crescono tra i 10 e i 20 cm all’anno mentre altre specie crescono di 1 cm all’anno.

Infine, dobbiamo impegnarci a preservare le barriere coralline che abbiamo facendo di tutto per impedirne la loro morte o distruzione.

Fonti:
foto: https://vox.com
https://en.wikipedia.org
https://oceanservice.noaa.gov
https://reef-world.org/

Ultimi articoli