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Educazione sessuale: a che punto siamo?

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Mentre i social incrementano la loro attenzione verso molti dei temi che circondano la sfera sessuale come consenso, malattie sessualmente trasmissibili e orientamenti sessuali, il sistema, soprattutto quello italiano, rimane indietro.

La parte di sistema chiamata in causa in questo caso è la scuola, cioè quel posto in grado di raggiungere tutte le fasce di età durante la crescita.

Infatti, nonostante una lunghissima lista di benefici di una buona educazione sessuale sulla salute e il benessere di bambini e adulti l’Italia è uno dei pochi paesi in Europa insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania a non prevedere un piano nazionale di educazione sessuale nelle scuole.

Molti dei benefici di una buona educazione sessuale nelle scuole sono stati riconosciuti in un rapporto del 2016 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra questi possiamo trovare riduzione di gravidanze e aborti, riduzione delle malattie sessualmente trasmissibili nella fascia 15-24 anni, decremento delle infezioni da HIV nella fascia 15-24 anni, decremento di abusi sessuali e diminuzione di omofobia.

Ma troviamo anche un incremento nella consapevolezza relativa a molti temi quali diritti umani, rispetto della diversità, accettazione, tolleranza ed empatia verso gli altri, uguaglianza di genere, confidenza e autostima, abilità nell’uso dei contraccettivi, solidarietà e empowerment, pensiero critico, abilità di negoziare e prendere decisioni, comunicazioni tra genitori e figli, piacere sessuale e relazioni mutualmente rispettose.

Negli Stati Uniti, sfortunatamente, la situazione non è migliore. Infatti, come si può leggere in un recente rapporto di Planned Parenthood, nonostante il fatto che 39 stati e il District of Columbia abbiano una componente obbligatoria di educazione sessuale e che quasi tutti gli stati abbiano delle guide per le scuole in materia, quello che succede è che si creano tantissime differenze tra gli stati e che molto spesso non vengono comunque insegnati tutti gli argomenti raccomandati dal Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) americano.

A peggiorare la situazione nazionale c’è il fatto che ci sono stati americani in cui l’astinenza è l’unica forma di educazione sessuale impartita.

Fa quindi estremamente piacere che Iacopo Melio, consigliere regionale in Toscana, abbia recentemente presentato una mozione per istituire nelle scuole della Toscana “l’educazione all’affettività, all’emotività e alla sessualità”, con l’obiettivo di creare dei momenti di riflessione, istruzione e sensibilizzazione adeguati alle varie fasce d’età delle e degli studenti”

Conoscenza e consapevolezza sono anche in questo caso la base per vivere e esplorare le relazioni con se stessi e con gli altri nel modo migliore possibile.

Per questo motivo è auspicabile che in un futuro più vicino possibile vengano forniti ai bambini e agli adolescenti gli strumenti necessari per affrontare una vita di relazioni sane, piacevoli e sicure, senza lasciarli annegare nel mare dell’ignoranza.

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