Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

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Un etto di Felicità, per favore

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Stefano Santomauro, ideatore e direttore del primo festival della Toscana che parla di Felicità e che si svolgerà a Livorno dal 4 all’8 Maggio 2022 racconta l’evento a Fuoricomeva? e ai nostri lettori.

La felicità nel 2022.

Già! Parola fuori luogo, abusata, esagerata, esposta, ammirata, inseguita, veloce, velocissima. Passata di moda. Oggi se vedi uno che conosci e lo trovi lievemente tendente alla felicità, pensi sia sotto psicofarmaci. Ci viene immediatamente da dubitare delle persone felici perchè, diciamolo, se sei felice, oggi, non sei normale. Essere felici è diventato anormale.

Ma esattamente quando siamo diventati così? Perchè se dovessi usare una metafora rubata a Stranger Things il sottosopra è diventato sopra e viceversa!

Rivendico il diritto di ordinare un etto di felicità. Anzi pretendo di avere un etto di felicità!

E’ vero, se ci guardiamo alle spalle vediamo due anni che ne valgono dieci, uno in corso altrettanto fuori di testa ed un futuro che si prospetta una bomba.

E quindi?
Ci chiudiamo in casa?
Non facciamo più sesso?
Smettiamo di sognare meravigliosi colpi di scena?
Puntiamo tutto sul sushi?

Chi aveva chiesto un etto di felicità, tra voi?
-Io!
-Ci dispiace, la richiesta è troppo bassa per aprire.
-No, pretendo che voi apriate, accendiate le luci, spolveriate il bancone e mi tagliate un etto di felicità! Tagliata giusta.

Mi chiamo Stefano Santomauro e di lavoro faccio ridere. Posso, però, affermare di “vendere” etti di spensieratezza, chili di immagini surreali, qualche grammo di risata e forse due pezzi di riflessione culturale comica tagliata doppia; ma in linea di massima mi occupo di una parte della vita (molto vicina al concetto di felicità) che oggi rasenta il fallimento.

Oppure no.

Sembriamo piccoli spacciatori di felicità: alla ricerca di una droga legale, ma illegale, altamente suscettibile ad ogni tipo di improvvisazione sociale, ricca di proteine e fortemente consigliata a chi non pensi valga la pena provarla. Io per primo, pur spacciandola in forma comica, ne sono dipendente a tempo determinato.

Eh si perchè la felicità non è un contratto a tempo indeterminato. Quelli che lo pensano così investono in bitcoin.

La felicità credo sia determinatamente piccola, leggera.
Un etto, appunto.
Un leggero etto di felicità. Chiedo solo questo. Un piccolo etto di felicità che possa così condividere con chi ne senta il bisogno.

Tutto questo, cari piccoli grandi lettori, per dirvi che il prossimo Maggio a Livorno sbarca un festival che vuole parlare di felicità. Non farla vedere, non spiegarla, non esporla. Solo parlarne.

Il Sulla Felicità Festival la vuole raccontare attraverso il teatro, l’arte, la musica, la letteratura, l’ambiente, la street art e molto altro. La sede è proprio Livorno, quella città Toscana che Toscana non sembra, quella città piccola, ma che invece è grandissima, quella città difficile, ma che se la capisci diventa facile. Forse in fondo come lo è la ricerca della felicità.

Ho fatto un etto e mezzo, lascio?
-Si. Lasci.

Per info www.SullaFelicitaFestival.it

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