Scommetto che tanti di voi si stanno ponendo questa domanda: ma, di preciso, cos’è questo MES?
Per rispondere a questa domanda, immaginatevi il mondo come un quartiere, dove ci sono condomini, ville, case e baracche.
Il primo Condominio (dal latino con-dominus=padrone comune) che incontrate una volta entrati, lo chiameremo Europa ed è il condominio più bello della zona. Un condominio di prestigio, dove vivono ricchi, ex nobili ma anche contadini e operai e che permette a tutti di vivere ampiamente sopra la media del quartiere. Gode di un’ottima posizione, ha il portiere e anche la piscina comune. Nella zona, però, esiste anche un altro condominio, più vecchio e con un forte spirito di appartenenza – gli USA – dove si vive abbastanza bene, anche se, però, famiglie ricche e famiglie povere non si salutano nemmeno e dove i ricchi sono davvero tanto ricchi – e hanno l’attico con piscina – e i poveri si accontentano del giardino condominiale. Di condomìni così, in realtà, non ce ne sono molti altri.
C’è un grattacielo che sta crescendo a vista d’occhio – che chiameremo Cina – dove ogni mese si cambiano le finestre e si costruisce un nuovo piano. Sta diventando addirittura più bello del condominio USA e di quello Europa. Ma anche nel grattacielo Cina, come nel condominio USA, i ricchi hanno l’attico con piscina e i poveri addirittura sopravvivono nei seminterrati. Anzi, lì non si fanno nemmeno le riunioni di condominio e tutto viene deciso da un piccolissimo numero dei ricchi con l’attico. Se ai poveri questo metodo va a genio, bene, pensano i ricchi. Altrimenti che si arrangino. C’è il rischio che tutti questi piani alti prima o poi collassino sui piani più bassi, ma per adesso nessuno dei super-ricchi che comandano sembra preoccuparsene. Forse, il privilegio di vivere nel grattacielo più alto sembra essere un buon motivo ai poveri che vivono nei seminterrati per non protestare.
Intorno a questi edifici, ci sono altri palazzi: uno, più vecchio, che chiameremo Russia, apparteneva a dei nobili, ma sta andando in decadenza. Poi ce ne sono altri. Alcuni assomigliano a villette, altri sono più delle vere e proprie baracche. Lì ci vivono tanti giovani, qualche ricco ma anche tanti, tanti poveri: Africa, Asia e America del Sud. Qualcuno di loro, riuscendoci, cerca di entrare nei condomìni Europa e USA e nel grattacielo Cina. Tanti non ce la fanno.
Ma torniamo al nostro primo condominio, Europa, che adesso chiameremo più precisamente Unione Europea-UE. Come in tutti i condomìni, quando c’è da fare dei lavori comuni (es. il tetto), si raccolgono le risorse in base al principio del “chi più ha, più dà”. Questo principio permette a tutti, anche a chi ha di meno (l’appartamento più piccolo), di poter affrontare una spesa che altrimenti da solo non potrebbe sostenere. Come, ad esempio, la costruzione di una nuova ascensore o di riparare il tetto per non trovarsi l’acqua in casa.
Ok, ma cosa c’entra il MES?
Immaginatevi che i condòmini, con uno slancio di lungimiranza dopo che la famiglia Grechi 10 anni fa stava rischiando di non poter dare da mangiare ai propri figli e si era dovuta rivolgere, a caro prezzo, agli altri palazzi per farsi aiutare, si siano dotati di un fondo per prestare soldi a chi ne avesse bisogno ad un costo inferiore a quello che avrebbero trovato rivolgendosi fuori. L’hanno chiamato “Fondo Imprevisti”.
Nel frattempo, però, un paio di notti fa, è arrivato un temporale molto forte. Il temporale ha fatto veramente tanti danni: ha distrutto parte del tetto, alcune finestre degli appartamenti e perfino i televisori, per colpa dei fulmini caduti sulle antenne. Ma non è finita qui: alcune tegole sono cadute e sono andate a finire sulle macchine condominiali parcheggiate, rendendole inservibili, soprattutto quelle di chi doveva andare a lavoro.
A questo punto, il Condominio UE si è riunito in tutta fretta e aveva davanti due strade: lasciare che ognuno facesse da sé, oppure riconoscere che alcune famiglie, soprattutto quelle più povere, avrebbero potuto non avere soldi a sufficienza per riparare i danni.
Il Condominio UE, quindi, ha deciso di permettere di attingere alle risorse del Fondo Imprevisti (il MES, ESM o anche detto Fondo Salva Stati) e di spenderle senza limiti per riparare le finestre degli appartamenti. Qualora, però, si vogliano utilizzare quei soldi per cambiare anche il televisore, si chiede, ad esempio, di non comprare l’ultimo televisore full-HD ma, magari, accontentarsi di un modello base.
Inoltre, il Condominio ha deciso altre cose, tra cui quella di prestare i soldi ai condòmini che ne avessero bisogno attraverso la Cassa Comune del Condominio (la Banca Centrale Europea e Banca Europea di Investimenti) e di prestare la macchina condominiale ai condomini che hanno la macchina in carrozzeria per permettergli di andare a lavorare (meccanismo SURE).
Voi capite che chi vive in questo condominio è molto fortunato, sicuramente più di chi vive in una villetta singola o nelle baracche confinanti. Soprattutto chi è più povero.
Ma perché le polemiche di questi giorni? Cosa si potrebbe fare di più? Qui viene il bello.
All’interno del condominio UE c’è chi non è contento: alcune famiglie – Bianchi e Rossi – vorrebbero poter riparare le finestre con soldi diversi da quelli del Fondo Imprevisti. Il motivo, secondo Bianchi e Rossi, è che le finestre, seppur degli appartamenti privati, fanno parte della facciata. Inoltre, attingere alle risorse del Fondo Imprevisti è utilizzare soldi che, in parte, sono sempre i loro. Infatti, e questo spero sia chiaro a tutti, i risparmi non si inventano, né si trovano sugli alberi. Non, almeno, nel mondo che conosciamo. Anche in questo caso, quindi, tutti i soldi che abbiamo visto finora, sia quelli del Fondo Imprevisti, sia quelli della Cassa Comune del Condominio, sono soldi che i vari condòmini hanno messo lì nel corso del tempo per fronteggiare le spese ordinarie e le eventuali emergenze. Sostengono, le famiglie Bianchi e Rossi, che, proprio perché le finestre sono comuni, si dovrebbe chiedere i soldi in prestito agli altri abitanti della zona (Eurobond/Coronabond/obbligazioni, chiamateli come volete), magari costituendo un fondo ah hoc dove versarli e da dove attingere (Recovery Fund).
E perché gli abitanti della zona dovrebbero prestare i soldi all’Unione Europea, pardon, al Condominio UE? Perché, sostengono Bianchi e Rossi, se il condominio UE si rifacesse la facciata e diventasse ancora più bello, sarebbe tutta la zona a guadagnarci. Il quartiere, infatti, acquisterà valore e allora tutti, sicuramente i condòmini UE ma anche gli altri, vedranno i propri appartamenti valere di più. Con questo aumento di valore si potrebbero anche rimborsare i prestiti.
Però, come avviene in tutti i condomìni, spesso non si va d’accordo.
Le famiglie Verdi e Neri non vogliono chiedere prestiti, perché, dicono, non vogliamo indebitarci insieme ai Bianchi e Rossi. Per loro, la Cassa Comune e il Fondo Imprevisti sono più che sufficienti. In più, qualcuno, si lamenta anche dicendo che è colpa del Condominio UE se gli appartamenti non aumentano di valore. Noi, però, sappiamo bene che il valore degli appartamenti del condominio dipende sia dalle scelte che fanno i singoli proprietari sui propri appartamenti, sia, soprattutto, dalle scelte sul mantenimento del palazzo nel suo complesso. Se si lascia che la facciata si rovini poi, dopo, non ci si può lamentare.
Infine, poi, c’è la famiglia Stella. Si lamenta come le altre delle crepe nel condominio e vorrebbe che si facessero i lavori. Non si capisce bene però con che risorse, dato che non vuole accedere al Fondo Imprevisti e nemmeno vuole aumentare le risorse in comune. A volte, sembra che non abbia le idee molto chiare. Oggi sta con le famiglie Bianche e Rossi, ma qualcuno dice che l’abbiano trovata a spettegolare nei sotterranei insieme ai Neri e ai Verdi.
Ora, è chiaro perché i Bianchi e i Rossi non vadano d’accordo con i Neri e i Verdi. Loro vorrebbero vivere in un qualcosa che sia più di un semplice Condominio. Aspirano ad altro, ad una Comunità. Che poi era il nome che il Condominio UE aveva all’inizio: Comunità Economica Europea. Non si capisce come lo spirito di condivisione sia andato perso passando da una Comunità ad un’Unione, che avrebbe dovuto essere qualcosa in più. Ma questa è un’altra storia.
Ps: ogni riferimento a cognomi o condòmini e condomìni esistenti è puramente casuale.