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Aiuto, soccorso e sanità: le regole del buon senso

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Quanti di voi non ha mai sentito questa frase: ”Ti sei fatto male alla mano? Chiama l’ambulanza così entri subito dentro senza fare la fila” Bene amici, se mai sentirete nuovamente questa frase sappiate e fate presente che si tratta di una bella e buona leggenda metropolitana

Cerchiamo di analizzare qualche punto per far conoscere a tutti come funziona il sistema di soccorso nella nostra città. Le ambulanze, con i medici ed i volontari non sono taxi o mezzi di trasporto pubblico, ma si tratta di mezzi di soccorso che devono essere chiamati solo in caso di emergenza sanitaria, o quando si reputa tale la situazione alla quale stiamo assistendo.

È importante inoltre sapere che è di fondamentale importanza, se non di vitale importanza, essere il più chiari e precisi nel fornire un quadro dettagliato agli operatori del 118 (numero unico per l’emergenza sanitaria); bisogna specificare ed elencare quello che è successo o che sta succedendo (via, numero civico,città ecc) ed ascoltare con attenzione le domande che vengono poste dall’operatore del 118 per rendere più facile loro capire cosa stia succedendo al fine di scegliere il tipo di ambulanza più idoneo da inviare, se con medico a bordo o meno.

Forse non tutti sanno che i medici a disposizione h 24 sono due per TUTTA la città di Livorno, più altri due medici h 12 (mattina e pomeriggio). Per questo motivo è fondamentale che la chiamata al 118 sia il più precisa possibile: accade spesso che, a causa di una telefonata errata (e so benissimo che non è semplice mantenere la calma in determinate situazioni) il medico si ritrovi a dover effettuare un servizio su una “mano dolorante” mentre da un’altra persona, in arresto cardiaco, siano disponibili solo ambulanze ordinarie (senza medico a bordo). È vero che tutti i volontari sono formati per affrontare ogni tipo di emergenza…ma non siamo medici!

Una volta arrivati al Pronto Soccorso non vige la legge che “chi arriva con l’ambulanza passa prima”, ma, anche in questo caso, il paziente viene triagiato dagli infermieri e viene da loro indicato un codice di valutazione, il quale viene rispettato a prescindere dalla modalità di entrata. I codici, dal minor grado di urgenza sono Azzurro, Bianco, Verde, Giallo, Rosso. Come dicevamo essi vengono assegnati dal triage del Pronto Soccorso dove un infermiere, da una prima valutazione del caso, assegna tali codici. Da questo momento in poi inizierà l’iter di visite ed esami per curare il paziente.

Dopo aver spiegato come chiamare un mezzo di soccorso, che può sembrare sembra una stupidaggine – ma in realtà non lo è – ed i vari codici che vengono assegnati al Pronto Soccorso mi permetto di dire, considerando i miei 20 anni di volontariato nella Misericordia di Livorno, che l’ospedale non deve essere preso d’assalto da i piccoli infortuni o malesseri, come ad esempio otiti, strappi muscolari lievi, leggera emicrania ecc, perchè questa abitudine genera un ingorgo ed un supplemento di lavoro per infermieri e dottori quando non necessario.

Sarebbe opportuno in questi casi rivolgersi al proprio medico di famiglia, o in assenza, provare a contattare la guardia medica. Dico provare perchè so anche io, come voi, che non è sempre così facile essere ascoltati o visitati da loro. I medici di famiglia a loro volta dovrebbero essere più disponibili, in alcuni casi, a svolgere questi piccoli interventi, in quanto a mio parere sono più che idonei a risolvere certe situazioni.

Che dire allora? Manteniamo la calma

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