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Nasce Sinistra Italiana

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In un quadro politico dove ormai la destra è allo sbando e frammentata, la sinistra, non cogliendo al volo l’occasione, decide di andargli dietro.

Il 7 Novembre nasce un nuovo gruppo di 31 deputati in Parlamento denominato “Sinistra italiana”, e, bene o male se abbiamo seguito un pochino l’andazzo, possiamo già immaginarne i componenti: troviamo i dissidenti renziani (6), scontenti del PD e del fiorentino, assieme ai colleghi di SEL (25). Al Senato in un secondo momento verrà formato il gruppo con la “partecipazione eccezionale” di Mineo e 2 ex cinque stelle, più ovviamente i 7 di SEL.

Sinistra italiana non è un partito, ma ha buone possibilità di diventarlo. E questo, a me personalmente, già preccupa. Sentivamo proprio l’esigenza di un ennesima forza politica, di sinistra (dopo “possibile” di Civati). I No a prescindere in Parlamento già c’erano, ed erano perfettamente rappresentati dai 5 Stelle.

La presentazione del gruppo si è svolta al Teatro Quirino a Roma, dove la Gregori (ex PD) dal palco afferma che, loro si vedono ”Al posto di una politica inquietantemente controllata dal trasformismo” una “buona e coerente politica.” Così nasce il gruppo sinistra italiana”. Nichi Vendola, che partecipa con tutto il gruppo di SEL, non è presente, ma manda una lettera in cui scrive: ”Oggi si costruisce un primo pezzo di ‘spazio pubblico’ di ciò che potrà e vorrà essere la sinistra che non cede né alle lusinghe del potere né alle seduzioni dell’impotenza vestita di minoritarismo. Qui, dinanzi a noi, matura la crisi del riformismo (…). Se il lavoro torna ad essere merce, se i diritti sociali spariscono poco a poco, se la dignità delle persone diviene una variabile dipendente del mercato, se la democrazia viene ingabbiata nella retorica della governabilità e nel fascino di un ‘uomo solo al comando’, allora vuol dire che ‘fare la sinistra’ è l’urgenza di un’Italia spaccata tra Nord e Sud, frammentata in clan e corporazioni, umiliata dal malaffare che abita tutti i palazzi del potere. Tocca a noi rimetterci in cammino, restituire senso alla parola sinistra e ricostruire il legame necessario tra la politica e la speranza di un mondo migliore”.

Dopo l’intervento della Gregori e di Vendola, la considerazione che salta fuori penso sia chiara a tutti: ma davvero nel 2015 (prossimi al 2016) il dibattito politico italiano è ancora centrato sulle differenze tra destra e sinistra? E le accuse da prima elementare “tu sei di destra!”, “no, tu sei di destra!”?? Ma davvero c’è qualcuno che ci casca ancora??

Giorgio Gaber con la celebre canzone “Destra-Sinistra” non vi ha lasciato nulla??

Che poi ad essere chiari, per capirci qualcosa , perché io di nessuno dei loro interventi ho colto il lato pratico della cosa, bisognerebbe domandare: togliere l’IMU e la TASI sulla prima casa (e aprire un dibattito sulle altre aliquote) per combattere la pressione fiscale è di sinistra o di destra?? Attuare della manovre per abbattere il debito pubblico elevato (causa politiche scellerate dal dopoguerra ad oggi) è di destra o di sinistra? Favorire contratti a tempo indeterminato ai giovani è di destra o di sinistra? E, a seconda delle risposte, vi chiederei (perché sarei proprio curioso di capire voi al Governo cosa combinereste).

Proponete il reddito di cittadinanza garantito per tutti? Edilizia popolare illimitata per tutti? Prestazioni dei servizi pubblici gratuti? Questo vuol dire essere di sinistra?… O questo, semplicemente, vuol dire essere dei populisti?

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