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Il tribunale di Napoli congela la sospensione a De Luca

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Com’era prevedibile, visto l’ordinanza sul caso De Magistris, il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati dell’attuale Governatore Vincenzo De Luca contro la sospensione dalla carica prevista dalla Legge Severino. Per i giudici: ”Inibendo i poteri si dovrebbe ricorrere a nuove elezioni”. Quindi si andrebbe ad incidere sul funzionamento dell’ente oltre che bloccare la formazione del Governo Campano, senza considerare che sarebbe leso il diritto dei nuovi consiglieri eletti (e indirettamente quello dei cittadini che li hanno votati).

Quindi da qui fino alla questione di legittimità costituzionale, sollevata dal TAR, che sarà discussa dalla Corte Costituzionale il 20 Ottobre, De Luca potrà esercitare il suo mandato in tutte le sue funzioni. E la prima cosa che farà, è quella di presentare la Giunta Regionale entro 2 settimane (rispettando così di fatto i termini previsti dallo statuto regionale per la presentazione della giunta, oltre il quale sono previste nuove elezioni).

Il ricorso ricordo che è stato presentato da De Luca sul decreto firmato da Renzi per l’attuazione della Legge Severino. Essendo una legge piena di vuoti interpretativi da colmare, le motivazioni del ricorso non potevano essere scritte diversamente: incostituzionalità della legge Severino precisamente degli articoli 7 ed 8 (incandidabilità alle elezioni regionali e sospensione e decadenza di diritto per incandidabilità alle cariche regionali). La Legge Severino trova applicazione solo per le condanne che sopravvengono all’assunzione della carica (De Luca è stato condannato per abuso d’ufficio nel Gennaio 2015), per aver trascurato la parte dei pareri dell’Avvocatura dello Stato e che la sospensione di De Luca, prima della nomina, ha colpito anche tutti gli altri organi eletti democraticamente, snaturando una sospensione temporale in una inammissibile misura di decadenza che può scaturire solo da misure definitive.

Quelle poche polemiche politiche che ci sono state, che riguardano Renzi e De Luca, sono riferite ai soli pareri dell’Avvocatura, che De Luca avrebbe voluto “allegati” al decreto di attuazione della Legge Severino. Ma a quanto pare questo gesto di Renzi, è servito a lui per evitare una possibile accusa di “abuso d’ufficio”.

Dalle opposizioni invece, ci siamo ritrovati un ricorso al TAR campano da parte dei 5 Stelle, che chiedevano un intervento d’urgenza da parte della giustizia per non far presentare la giunta all’ex Sindaco di Salerno, visto che, a detta loro, questo atto è illegittimo. Ricorso d’urgenza ovviamente non accolto dal TAR, che ha rinviato a fine mese la discussione nel merito. Ma, sopravvenuta la pronuncia del Tribunale Ordinario che congela la sospensione in attesa della legittimità costituzionale, sappiamo già come si concluderà la storia di questo ricorso…

È per questo che io la vedo più come una trovata propagandistica, che altro…

Non mi soffermo invece sulle dichiarazioni penose fatte dagli esponenti dell’ex partito del “Popolo dell’amore”, che provano in tutti modi a fare dei paragoni “applicativi” della Legge con il caso Berlusconi. Non badano, o non vogliono badare, al fatto che la Severino, nel caso di Silvio, fu applicata per una condanna sopraggiunta all’esercizio delle funzioni per la sua carica da senatore. E che riguardava la frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita per un totale di 4 anni di reclusione. Per De Luca riguarda l’abuso di ufficio per una nomina non prevista dalla legislazione per i contratti degli appalti pubblici (innocente per l’accusa di peculato nel processo di primo grado), e la condanna è di 1 anno.

Capite bene che oltre ad essere oggettivamente due casi ben diversi e distinti, sono anche due casi eticamente diversi…

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