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Gare remiere: una tradizione perduta?

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Eccomi qua di nuovo a parlare di Livorno della sua bellezza, del suo mare, le fortezze, la porta di San Marco, i fossi, tutti posti che gli altri ci invidiano, ma che purtroppo noi livornesi non siamo bravi a sfruttare.

Il “fosso” é un canale d’acqua che abbraccia alcuni quartieri livornesi, dove da sempre come tradizione vengono svolte delle gare remiere. Ecco, soffermiamoci su questa bellissima tradizione dove fino a qualche anno fa, i rioni Pontino, Venezia, S. Jacopo, Salviano, Ovosodo, Borgo, Ardenza, Antignano, Shangay, Sorgenti, Corea la Cigna, Quercianella, Fabbricotti, Magenta,  Stazione, Montenero, Colline si sfidavano fino all’ultima “palata” sia nel percorso attraverso fossi sia in mare aperto. Queste erano gare molto sentite nei vari rioni, dove il senso di appartenenza era fortissimo. Le gare, fino a poco tempo fa erano tante, iniziavano in Marzo con la gara “Cardosi”, la quale veniva organizzata dal rione Antignano, poi in Aprile la gara “Moby Prince”, e dopo poche settimane veniva disputata la “coppa D’Alesio”. Successivamente nel mese di maggio potevamo assistere alla gara di “Santa Giulia” (patrona di Livorno) e, sempre nello stesso mese, veniva organizzata una particolare quanto bella iniziativa: “Scuole in barca”,  dove i ragazzi delle scuole livornesi i quali praticavano come sport la voga si sfidavano tra di loro. La particolarità aggiuntiva era che i giovani non gareggiavano con i propri compagni di “gozzo”, ma si trovavano a gareggiare con i propri compagni di scuola e questo  creava belle e sane rivalità!

Poi a Giugno la famosa “risia’tori”, gara spettacolare nella quale i “gozzi” partivano dalla Meloria sino ad arrivare dentro il porto: gara tanto bella quanto faticosa, nella quale oltre a dover affrontare un lunghissimo tratto, i vogatori si trovano a dover remare in mezzo alle onde del mare. Sempre nel mese di Giugno veniva disputata la mitica coppa “Ilio Dario Barontini”, e successivamente a luglio, il “Palio marinaro” nel quale i gozzi si affrontavano davanti alla terrazza Mascagni. Per concludere l’anno di gare si svolgeva il “Palio delle circoscrizioni” e la “Coppa di Natale”. Il popolo Livornese rispondeva benissimo e partecipava con gran calore ad ogni gara. Oltre allo svolgimento delle stesse, erano proposte molte iniziative organizzate dalle varie cantine,  luogo dove i vogatori si allenano, e anche dal rione stesso,  dove venivano organizzate cene, spettacoli durante le quali vari artisti locali si esibivano, i “ragazzotti” di 13/14anni si prendevano in giro per il rione dove erano nati e poi si davano appuntamento all’arrivo della gare dove aspettavano ansiosi il transito dei gozzi. Purtroppo con il passare degli anni tutto questo è andato a scemarsi, fino quasi a scomparire. Non voglio puntare il dito contro qualcuno o altro, ma le gare negli ultimi anni si sono drasticamente ridotte fino ad arrivare a 4 massimo 5 l’anno. Inoltre diverse cantine, per problemi finanziari, sono state costrette ad accorparsi con altre cantine al fine di ammortizzare le spese e per questo ad oggi le imbarcazioni si sono ridotte a 8 gozzi.

Nei vari giornali locali, leggo che l’amministrazione comunale vorrebbe accorpare delle gare e, in alcuni casi, addirittura sopprimerle. Però non sento mai parlare di provare a trovare una soluzione al problema.

Proporrei all’amministrazione di investire meno sul calcio e curare di più gli sport “poveri” come ad esempio la voga, il canottaggio, la lotta olimpica ed il pugilato. Purtroppo però questi sport non portano tanti soldi alle casse come il “pallone”.

La voga in questo caso andrebbe sponsorizzata di più, cercando, attraverso gli sponsor, di abbassare gli affitti alle cantine nelle quali si allenano i vogatori. Per tornare al vecchio successo degli anni passati e per riaccendere la passione all’interno dei gozzi, farei un nuovo regolamento, nel quale i componenti dei gozzi devono avere la residenza nel quartiere nel quale gareggiano (questo sempre per favorire il senso di appartenenza)in quanto negli ultimi anni abbiamo visto che qualcosina è sfuggita di mano. Una cosa molto importante sarebbe che ad ogni gara tutti i rioni organizzassero una festa, preparata dalla stessa cantina per riuscire a recuperare fondi o comunque aumentare il senso di appartenenza.

Non sarebbe male, pensare di abilitare un ufficio eventi nel quale si possa trovare un punto di riferimento per l’organizzazione di questo genere di manifestazione ma anche di altri eventi cittadini.

Con un po’ di volontà e spirito di adattamento credo che si possa riaccendere questa passione remiera, bisogna però cambiare verso, e per cambiare non si critica, si cambia “remando tutti dalla stessa parte”.

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