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Feste de l’Unità a Livorno

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“In principio fu villa Regina, dove si esibì perfino Claudio Villa. Poi il parterre. E ancora, le grandi feste dell’ippodromo «Caprilli» (nel 1969 fu anche Festa Nazionale, con la partecipazione di Luigi Longo) e quelle della Rotonda di Ardenza prima degli anni’ 80, quando vi fu il trasferimento agli impianti sportivi. Un paio di volte, prima di tornare in riva al mare ardenzino, la Festa dell’Unità emigrò perfino al Cisternino”…ed oggi?

Oggi quale significato attribuiamo e che cos’è per noi livornesi, iscritti e non iscritti, giovani e meno giovani, la “Festa dell’Unità”?

La denominazione, ormai accantonata, di Festa Democratica aveva già di per sé fatto perdere a questa manifestazione il significato simbolico e storico. Si è sempre più considerato questo evento come una parentesi estiva nella quale mangiar fuori, fare dello shopping e trascorrere una serata in compagnia di amici. Negli ultimi anni la Festa (sicuramente anche per problemi economici del Partito) e’ stata improntata su un progetto troppo commerciale: due ristoranti di partito e innumerevoli locali privati, hanno eclissato lo spirito storico della manifestazione.

La Festa dell’Unità, e con Unità intendo il sostantivo, non il nome del giornale, deve essere la Festa di tutti coloro che hanno un progetto comune, che si rispecchiano in ideali di libertà, di eguaglianza e di equità sociale. Questa manifestazione deve rappresentare per gli iscritti e per quelli che hanno dato fiducia al PD, ma anche per tutta la città , un momento di condivisione, un periodo di tempo nel quale rinsaldare il legame politico e ideologico.

Le Feste dell’Unità sono state e devono continuare ad essere uno straordinario appuntamento di popolo, di confronto politico e di partecipazione democratica.

Dibattiti e confronti politici sono stati e devono di nuovo diventare l’anima di questo evento, a contorno di ciò un bel fritto o una grigliata non fanno di certo male, ma sempre alla condizione che il piatto principale sia la politica ed il cibo il companatico.

Ho la sensazione che molti (anche in questo caso) all’interno del PD, non abbiano ancora capito che mai come quest’anno sia necessaria la Festa dell’Unità. La Festa è un modo per indicare alla città che il Partito Democratico c’è, ed è attivo sul territorio. E’ naturale che bisogna rivedere il modo di ideare e di realizzare questo nuovo appuntamento.

Attualmente il progetto è ancora in fase di discussione, le idee sono ancora da elaborare, ma senza dubbio gli artefici di questa nuova edizione (senza niente togliere a chi ha, negli anni, contribuito alla buona riuscita dell’evento) devono essere le nuove generazioni: a loro spetta il compito di pensare, ideare e far diventare realtà la Festa dell’Unità 2014.

 

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