Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

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In politica non dimentichiamoci i proverbi…

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La situazione politica attuale è stata analizzata da più fronti e da più angolazioni, ma parlando terra terra, la realtà dei fatti può essere riassunta da un paio di proverbi che calzano a pennello e che interpretano i due atteggiamenti prevalenti tra i livornesi: “chiusa una porta si apre un portone”, ma anche “chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova”. Il giorno dopo il ballottaggio, i cittadini livornesi si sono svegliati in un ambiente surreale: i pro-Grillo esultavano per aver vinto le elezioni, ma contemporaneamente erano stupiti per il loro inaspettato risultato; i democratici si sono svegliati a lutto, pianti lacrime e disperazione.

Ed ora cosa accadrà? Il nostro nuovo Sindaco, nostro perché è di tutti i Livornesi, avrà l’arduo compito di mantenere gli impegni presi durante la campagna elettorale e cercare di risolvere una serie di dilemmi che attanagliano la città e la vita di ogni cittadino labronico. E il Pd che cosa farà ? Quali saranno le strategie che adotterà, adesso che in Consiglio è all’opposizione? Il “partitone” dovrà dimostrare ai suoi primi azionisti, i cittadini, che é vivo e vegeto e che ha l’intenzione di interpretare al meglio la volontà e la voglia di cambiamento espressa dalla città in ripetute occasioni, l’ultima proprio l’8 giugno scorso con il voto per le Europee.

I democratici livornesi devono seguire la strada del rinnovamento, indicata dagli elettori e dal partito nazionale alle scorse primarie che assegnarono la segreteria a Matteo Renzi e che mai é stata percorsa. Il segreto del 40,8% é stata l’apertura voluta dal segretario nazionale nei confronti di tutti gli elettori, parola che mal é stata udita dai dirigenti del partito democratico locale, sempre più arroccati nelle loro vecchie idee e nei loro vecchi modi di far politica. Tutti chiedevano di cambiare, ma per far si che questo cambiamento avvenisse il Pd a Livorno doveva necessariamente perdere le elezioni? Doveva perdere obbligatoriamente la città di Livorno? Per le prossime volte “non rimandare a domani quel che si potrebbe fare oggi!”

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