Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

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Da Bob Marley a Roberto Merletti: la Giamaica è in Padania

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Puntuale, come la febbre stagionale, il ciclo delle stagioni e la messa in onda di “Beautiful”, torna nel dibattito politico il tema della legalizzazione delle droghe leggere; stavolta, inaspettatamente, è stata la Lega, per bocca dell’assessore regionale Fava, a (ri)proporre il tema. Al momento il risultato concreto, è la spaccatura al’interno del partito del Nord, una grande apertura di SeL, una discreta accoglienza da parte del Pd (il Senatore Manconi ha depositato un DDL in proposito e Pina Picierno, membro della segreteria a targa Renzi ha definito “maturi” i tempi per una legalizzazione) e, ovviamente una chiusura netta, deciso e del tutto ideologica da parte del centrodestra nel suo complesso.

Il tema è sicuramente delicato e, credo, vada affrontato in maniera laica e senza preclusioni di natura ideologica.

I contrari alla legalizzazione, i proibizionisti, espongono le loro tesi: “una depenalizzazione o una legalizzazione è sbagliata perché non si educano i giovani; lo Stato non può fare soldi su una dipendenza; la criminalità organizzata ne gioverebbe comunque”. Personalmente le ritengo argomentazioni un po’ frivole, che i dati empirici hanno smentito da tempo: credo,al contrario, che la legalizzazione sia un passo avanti per il nostro Paese, per una sua “maturazione” sociale, una sua “modernizzazione”, se vogliamo e, “last but not least”, credo ne gioverebbero anche le tasche dei già tartassati contribuenti italiani.

Le mie motivazioni a favore di una legalizzazione sono tre, le elenco, sperando di non annoiare troppo il lettore.

La prima motivazione è di ordine “etico-morale”: lo “Stato Etico”, quel grande Leviatano, che controlla i cittadini e dice loro cosa è giusto e cosa è sbagliato, è incompatibile con la democrazia occidentale e con la società liberal-democratica, basata sulla libertà di scelta di ogni cittadino, che prende le proprie decisioni dopo aver soppesato bene cosa è bene e cosa è male, i pro e i contro di una determinata azione…libere scelte del singolo sono, ad esempio, il divorzio e l’aborto, grandi conquiste sociali, relativamente recenti nella storia del nostro Paese, che, lo “Stato Etico” italiano, vietava. Insomma, un cittadino consapevole, maturo per votare, comprare un pacchetto di sigarette, una birra, prendere il porto d’armi e guidare una macchina, deve avere la libertà di scegliere per se’ stesso, non ha bisogno di uno “Stato Mamma” che lo accudisca come un bambino un po’ tonto.

Questa era la parte “filosofica”, passiamo ai concetti più cari all’antiproibizionista.

La seconda motivazione: I soldi.

Una motivazione meno nobile della prima, ma altrettanto importante, specialmente di questi tempi dove lo Stato raschia il fondo del barile pur di coprire le spese: poco tempo fa, uno studio de l’Università “La Sapienza” di Roma, ha stimato che, da un processo di legalizzazione delle droghe leggere, il nostro Paese incasserebbe una cifra ragguardevole: fra i 7 e i 10 Mld di €, un paio(e forse qualcosa di più) dell’ultimo gettito dell’IMU che si aggirava intorno ai 4 Mld €, una mole di denaro enorme, che potrebbe essere destinata, ad esempio, a un generale abbassamento delle tasse sul lavoro o sul reddito.

L’ultimo punto: la Giustizia.

Secondo l’esponente radicale Marco Peduca, almeno 9000 persone uscirebbero dal carcere immediatamente, la maggior parte piccoli spacciatori, peraltro spesso, ancora in attesa di giudizio. Sulla base di questi dati, si calcola che l’amministrazione carceraria risparmierebbe 1.124.640 euro al giorno. Vi sarebbero poi risparmi in altri settori della giustizia (indagini, processi..) ne guadagnerebbe la velocità media di un processo, l’efficienza di polizia e magistratura, oltre a togliere dalla strada la Guardia di Finanza, trasformandola in un agenzia sul modello dell’IRS americana, per il contrasto (vero) all’evasione fiscale.

Inoltre, senza il reato di possesso, eviteremmo, forse, fatti come quello di Stefano Cucchi, arrestato perché trovato in possesso di 20 grammi di hashish… ma questa è più una speranza: qualunque sia il reato per cui un cittadino è arrestato, non si può morire in quel modo incivile e barbarico, nella totale omertà delle istituzioni.

Questi sono i miei argomenti pro-liberalizzazione.

La mia preoccupazione al momento è una sola: non è che un domani dovremo ringraziare un assessore leghista per averci insegnato la libertà di scelta? 🙂

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