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Di amnistia, di indulto e di anime belle

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Non c’è che dire, ogni volta che Renzi sale sul palco si ha una certezza: non sarà priva di strascichi e polemiche.

Questa volta le polemiche sono partite in tempo reale e vertono tutte sulla questione amnistia e indulto.

A dare il via al coro è stata l’Unità sempre più organo ufficiale dell’ortodossia bersaniana che giornale fondato da Antonio Gramsci. Il titolone che campeggiava sulla home page non lasciava spazio all’immaginazione “Renzi attacca il Colle”.

Io che mi son guardato l’evento in streaming da Bari son rimasto un po’ spiazzato. Mi son detto: sta a vedè che mi son perso qualche passaggio importante. Così mi son riguardato l’evento per una seconda volta e di nuovo nessun attacco.

Nel frattempo altri pezzi da novanta del governo, del Pd e del Pdl si scagliavano contro Renzi per le sue frasi sulla situazione carceraria italiana.

Ma cosa ha detto di così tanto grave?

Ha semplicemente detto che amnistia ed indulto non risolvono il problema carcerario italiano.

Ha semplicemente detto che per risolverlo ci vuole un serio piano carceri, la cancellazione della legge Bossi-Fini e della Giovanardi che ingolfano tribunali e carceri.

Ha semplicemente detto che non si possono usare provvedimenti di clemenza come svuota carceri perché passerebbe un messaggio sbagliato ossia quello che ciclicamente siccome non siamo in grado di gestire il nostro sistema carcerario siamo costretti a rimettere in libertà dei colpevoli di reati anzitempo con buona pace di chi quei reati li ha subito. E io aggiungerei anche che è un po’ ipocrita mascherare con nobili ideali quella che nella pratica altro non è che la risoluzione di un problema grave, il sovraffollamento delle carceri, per il quale anche l’Europa ci chiede di prendere dei provvedimenti.

Ma poi Renzi ha detto anche di più, ha detto che non basta aprire le porte dei penitenziari serve anche un serio percorso di reinserimento nella società di quei detenuti che hanno terminato la pena altrimenti vanno a gravare sulle già fragili spalle delle amministrazioni comunali. E quest’ultimo passaggio lasciatemelo sottolineare perché spesso è quello più ignorato dalle anime belle della sinistra radical-chic che si accontentano dei grandi ideali e perdono sempre e puntualmente di vista l’aspetto pratico e concreto delle cose.

Insomma, l’ennesima polemica strumentale di una dirigenza morente senza argomenti, incapace di proporre idee e argomenti se non quelli della critica aprioristica a qualsiasi cosa dica il sindaco di Firenze.

Nulla di nuovo, come al solito, se poi si pensa che Renzi altro non ha fatto che riprendere la posizione ufficiale del partito su questi argomenti.

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