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Autori livornesi: Francesca Pellegrini e il suo “Alice in una bolla”

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L’amore, l’amicizia, i sentimenti che ti legano ad altre persone, la consapevolezza di avere una compagna di viaggio. Un viaggio, quello della vita, che troppo spesso si compie da solo, ma che irrimediabilmente è più facile percorre in due, anche quando il mondo ti crolla addosso o ti senti morire dentro, anche quando la vita decide di metterti alla prova. E’ in quel momento che fai cadere ogni velo e cerchi dentro di te la forza di combattere.

E’ questo il tema principale del libro che presentiamo oggi, insieme alla sua autrice, nel nostro viaggio tra gli scrittori livornesi e le loro opere. Lei si chiama Francesca Pellegrini, ha 33 anni e dopo anni passati a leggere ha deciso di invertire i ruoli dedicandosi anche alla scrittura. Lei, moglie e mamma di un bimbo di tre anni e mezzo, con la passione per la Sardegna. Nata e cresciuta a Livorno e innamorata del sole, del caldo e del mare…. con un odio, comprensibile, per la pioggia. Andiamo a conoscere Francesca e il suo “Alice in una bolla”.

Che tipo di rapporto hai con la scrittura? Da quanto fa parte della tua vita?

“Nutro da sempre una forte passione per la lettura. La scrittura invece è arrivata più tardi, inaspettata. Era un momento particolare della mia vita, avevo appena scoperto di avere una malattia neuromuscolare e ho dovuto riorganizzarmi. È stata dura all’inizio lasciare il lavoro ed è a quel punto che è apparsa Alice”.

Ti ricordi la prima frase del tuo libro che hai scritto? Dov’eri ? E come ti sei sentita?

“Non mi ricordo la prima frase ma ricordo di aver fatto un sogno e, al mio risveglio, di aver pensato: ora lo scrivo!”

Per te quanto è importante l’amicizia? E c’é un’esperienza legata all’amicizia che ti ha cambiata??

“L’amicizia è molto importante e ho vissuto esperienze che mi hanno cambiata sia nel bene che nel male. C’è stato chi è sparito quando mi sono ammalata (neanche fosse una malattia contagiosa), chi invece ha fatto 400 km per essere presente all’inaugurazione del mio negozio, e pensare che non la vedevo da 10 anni. Poi c’è chi è con me dai tempi dell’asilo e chi invece, conosciuta da grande, è presenza costante e quotidiana. L’amicizia, quella vera, è rara, più rara dell’amore e per questo più preziosa”.

L’amore, come nel tuo romanzo, qualcosa che non finisce mai davvero? Che pensi di questo e del destino?

“È un discorso complesso quello dell’amore. Credo che la vita sia un cammino in salita, in amore la magia non esiste, è vero i primi tempi ti sembra di volare, poi però ti devi rimboccare le maniche perché le cose funzionino. Per intenderci: non credo più nel principe azzurro! Probabilmente dipende dal fatto che non mi sento più una cenerentola, ma credo nell’amore. Poi un libro è diverso dalla realtà, serve per sognare e l’amore infinito è quello che sogniamo tutti, no?”.

Cosa c’é in Alice di te, della tua personalità?

“C’è molto di me in tutti i personaggi del romanzo. Sono affezionata a molti di loro, a qualcuno decisamente di più…”

Il dolore e la perdita sono sentimenti che sconvolgono, che destabilizzano… Nel tuo libro si affronta questa situazione, parlacene un po’…

“Mia zia, alla quale è dedicato il libro, è morta quando aveva solo 23 anni ed è stato un brutto colpo per me. Io stessa ho visto la mia vita distruggersi quando mi sono ammalata. Tutti soffriamo, io ho voluto raccontare la storia di una rinascita. L’argomento del romanzo è un tema purtroppo terribilmente attuale. Alice… non posso dirvi quale sia stato il suo problema, dovrete leggere il libro per scoprirlo, ma posso dirvi che Alice ha sofferto, ha toccato il fondo ed è risalita. Per motivi diversi è quello che è successo a me, ad un certo punto mi sono resa conto della mia forza: ho reagito”.

Cosa ne pensi dell’editoria italiana?

“Mi sono interrogata molto su quale dovesse essere il percorso giusto da far intraprendere al mio romanzo, ho valutato bene le varie opportunità e poi ho deciso di non inviarlo a nessuna casa editrice. Di certo non perché non credessi nel mio lavoro, anzi. Consapevole del fatto che se non è una casa editrice grande a pubblicare il tuo libro rimani uno sconosciuto e che oggi le case editrici grandi raramente (per non dire mai) pubblicano esordienti, ho deciso di pubblicarlo per conto mio. Sono contraria all’editoria a pagamento e considero l’auto pubblicazione un’ottima alternative. Il mio romanzo è disponibile sia in cartaceo che in ebook”.

Chi ha ideato la copertina del tuo libro? E che significato ha?

“Per la scelta della copertina ho quasi distrutto un’amicizia! Ho tartassato la mia amica Giada giorno e notte inviandole foto da scegliere, (io sono indecisa di natura), alla fine ne ho scelte tre e ho fatto un sondaggio su facebook. Questa ha ricevuto il doppio dei voti rispetto alla seconda classificata. La copertina rappresenta un muro che si sgretola e lascia intravedere ciò che è nascosto dietro, in questo caso, la vita. Alice torna a vivere, con l’aiuto della sua migliore amica”.

Ci sarà un secondo libro??

“Ci sarà un secondo libro, lo sto scrivendo, è la mia storia: quello che mi è successo e come l’ho affrontato. La mia è una di quelle malattie considerate rare, non è degenerativa per fortuna, ma non è neppure un raffreddore. Io sono riuscita a mandarla in remissione e sto bene, ma quando mi sono ammalata non ho trovato molte informazioni in giro. Vorrei poter aiutare altri, dire: «guarda, ce la puoi fare!». E poi ho comunque iniziato anche un altro romanzo, ho molte idee in mente. Vedremo cosa ne uscirà”.

Parlaci del tuo libro, casa editrice, personaggi, trama.

“Bella domanda! È come chiedere ad una mamma di parlare di suo figlio: difficile rimanere obiettivi. Mi piacerebbe rispondere attraverso le parole della scrittrice Silvana Sanna: «Ho letto il romanzo di Francesca Pellegrini “ALICE IN UNA BOLLA” e nella stesura del mio modesto giudizio mi piace iniziare con la frase finale dell’ultima pagina del libro, quella dei tradizionali ringraziamenti alle persone che, in qualche modo, vi hanno contribuito con il loro prezioso aiuto” E grazie a te” dice l’autrice rivolgendosi al lettore” sperando che questo libro ti sia piaciuto”. Ecco, la rassicuro subito: sì, mi è piaciuto! Ora però, volendo spiegare i motivi del mio gradimento, mi sento un po’ in imbarazzo: avevo letto la sinossi, come sempre prima di acquistare un libro, e mi ero fatta un’idea diversa da quello che poi, inaspettatamente e con piacere, ho trovato. Nella sinossi si parla di morte, di paura, di dolore, di perdite irrimediabili, di vite distrutte. Immaginandomi dunque un dramma a tinte fosche, mi ero preparata una pila di fazzoletti per far fronte al prevedibile fiume di lacrime (soffro di empatia acuta, mi capita anche coi personaggi dei romanzi…), per poi avere a che fare con una delle narrazioni più vivaci, spumeggianti, e cariche di ironia, un’ironia talmente bruciante da rasentare spesso l’umorismo, che mi sia mai capitato di leggere e che mi ha strappato più di un sorriso. Il periodare è disinvolto, fresco, divertentissimi i dialoghi, che secondo me sono il punto di forza del racconto, assolutamente naturali e “veraci”, senza forzature, ricchi di risa e di battute salaci: mi pareva di sentir parlare mia figlia ragazzina con le sue coetanee! E invece di angosciarmi con la paura e il dolore, ecco che mi trovo immersa in una storia che è un inno all’amicizia e alla giovinezza. E allora dov’è il dramma? C’è, eccome! E qui sta l’abilità della scrittrice: quella di dire e non dire, di farlo intravedere tra le righe (sia pure con un piccolo accenno o un sussulto nel sentir pronunciare un nome) senza svelarlo, di farlo intuire (con un buon lavoro di approfondimento psicologico della protagonista accompagnata verso l’abisso dell’orrore e poi verso la rinascita), di far incuriosire il lettore tenendolo col fiato sospeso. Sino a che, in un raccontare che parte dal presente per tornare più di una volta al passato, tutto si svela… con una sorpresa finale davvero inaspettata che lascia a bocca aperta e che si tinge di mistero. Anzi con due sorprese: una riguarda l’Amore, quello con la A maiuscola che ogni ragazza sogna… Insomma un romanzo giovane adatto a persone giovani, ma che può piacere a tutti… e difatti è piaciuto molto anche a una vecchia signora.»

DOVE TROVARE IL LIBRO : Belforte e su ordinazione da Feltrinelli, Ibs, Amazon, Mondadori e tanti altri siti.

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