Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Parliamo di politica, più o meno seriamente.
Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Il MEI incorona i “Nemici di Maria”

Condividi

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp

Mea culpa, sono stato un po’ lontano da casa, con tanti concerti sulle spalle e una forte esperienza con il Festival della Notte della Taranta che mi ha lasciato una grande soddisfazione e molti spunti interessanti. Purtroppo ho tralasciato le colonne del nostro simpatico blog, ma rimedio subito e mi rimbocco le maniche.

Periodo di rientri dalle ferie (o da lunghi lavori come il sottoscritto) e, senza nemmeno farlo apposta, arriva fresca fresca la notizia che il MEI invita i nostri concittadini a ritirare un premio speciale per aver ideato la controproposta alla serata di Amici di Maria durante Effetto Venezia.

Per chi non conoscesse il MEI (ovvero il Meeting delle Etichette Indipendenti), consiglio vivamente di farsi un giro su www.meiweb.it per comprendere meglio la portata della manifestazione. Stiamo parlando del Festival più importante della musica indipendente nazionale, con nomi di grandissimo richiamo (fare degli esempi sarebbe riduttivo ma basta andare sul loro sito per farsi un’idea esaustiva), giunta ormai alla ventesima edizione.

Quest’anno il MEI premia i ragazzi della Inconsapevole Records nella Sala del Consiglio Comunale alla presenza del sindaco di Faenza con la seguente motivazione (per chi non crede basta leggere la pagina del programma del festival, 28 settembre): “Premio a Inconsapevole Records per la Resistenza Culturale per l’iniziativa “Nemici di Maria” in occasione dell’arrivo a Livorno sul palco centrale di un grande evento della città sostenuto dal Comune il tour degli Amici di Maria De Filippi. L’iniziativa, svoltasi in un clima di sereno confronto culturale, ha posto il tema, che andrebbe rivolto a tantissimi amministratori locali, se sia più giusto investire le proprie risorse economiche sui talenti locali piuttosto che sulle star della tv provenienti dai talent.”

Una risposta al MEI è già arrivata dall’Amministrazione, nella persona dell’Assessore Tredici, con la conferma dell’attuale direttore artistico anche per l’edizione dell’anno prossimo.

Evidentemente si è ritenuto più che giusto investire le pur esigue risorse della manifestazione in un evento legato ai talent televisivi, passando senza problemi da Moreno di Amici al Rigoletto, in un cacciucco di eventi che nella teoria avrebbe dovuto accontentare tutti i palati, ma che invece ha finito per scontentare tutti per l’assenza di un filo conduttore reale della manifestazione (a parte il titolo di Bella Italia che comprende le Alpi e finisce a Lampedusa, per fare un paragone geografico).

Le polemiche seguite alla scelta di portare in città i ragazzi del talent televisivo hanno generato un’eco importante arrivato in tutto il territorio nazionale, tanto da portare i vertici del MEI a invitare i Nemici di Maria come esempio di Resistenza Culturale.

Resistenza Culturale, un termine che mi piace molto, perché dà l’idea di una sorta di ribellione contro organizzazioni più potenti e facoltose. Non voglio fare azzardati paragoni con la Resistenza del ’45 (ci mancherebbe altro, qui si ruzza per fortuna), ma un piccolo parallelismo culturale ce lo vedo (basta rileggersi i miei precedenti post, alcuni antecedenti l’inizio stesso di Effetto Venezia).

E forse l’unica Resistenza che ci è rimasta oggi è proprio quella culturale, in questi tempi dove tutto è lecito e viene giustificato da giri di parole e menefreghismo dilagante (basta guardare le vicende del Cavaliere per farsene un’idea).

Sono contento che anche l’Assessore Tredici abbia riconosciuto che una manifestazione come Effetto Venezia debba essere pensata e preparata con largo anticipo, come suggerivo a metà luglio scorso, quando a due settimane dall’inaugurazione del Festival, non c’era ancora un programma definitivo e non si sapeva nemmeno quanti giorni sarebbe durato.

Mi auguro che il concetto di lavorare nei giusti tempi non sia solo la riconferma dell’attuale direttore artistico (per il quinto anno consecutivo, praticamente un record!!) anche perché l’Assessore Tredici è in scadenza di mandato, e non sarà più in carica per la prossima edizione. Magari prima di fare proclami sui giornali di riconferme e grandi manovre, avrebbe potuto aprire una riflessione su come impostare il prossimo Effetto Venezia, lasciando un percorso più condiviso a chi gli succederà tra qualche mese.

Insomma il Comune ha investito circa 200mila euro per fare il percorso partecipativo del Cisternino 2020 (che ovviamente è rimasto chiuso sprangato) e per Effetto Venezia, che rimane la manifestazione più importante dell’estate livornese, non si riesce a intavolare una discussione seria che delinei una scelta artistica ben precisa.

Livorno torna sugli scudi come città di Resistenza, e sono contento di trovarmi dalla parte della barricata che prova a resistere.

Ultimi articoli