Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

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Pacifista ad oltranza? No grazie

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Leggo l’appello sottoscritto da alcuni intellettuali che si collocano a sinistra e non posso assolutamente condividerlo.

Parto da una premessa che serve, per quanto mi riguarda, a scardinare alcune critiche che sento già nell’aria e che potrebbero nel loro piccolo riflettersi contro quello che sto per dire: le guerre, sin dai tempi dei romani (e ancor prima nell’antichità) sono sempre state fatte per soldi. Anzi, ancor più precisamente, per il controllo di un territorio e di tutto quello che lo stesso conteneva: acqua, cibo, donne (ricordate il Ratto delle sabine?), materie preziose, etc.

Niente è cambiato negli ultimi decenni. L’intervento in Iraq è stato portato avanti con prepotenza e con prove false da un’amministrazione, quella americana, che sicuramente aveva altri interessi (economici ed elettorali) impellenti rispetto ai diritti del popolo iracheno. Stesso discorso per quanto fatto in precedenza in Afghanistan. Ma si pensa davvero che i due popoli non ne abbiano beneficiato, in termini di libertà, dai due interventi armati? Io credo di sì.

E cosa dire, ad esempio, del Kosovo? Slobodan Milosevic riempiva ogni settimana fosse comuni di inermi civili. E del Libano, dove per altro l’Italia intervenne in seguito ad una decisione delle Nazioni Unite?

Ma pensate alla nostra storia recente. Per quanto gli americani possano aver successivamente tratto vantaggio dal loro intervento in Europa, grazie a loro (e a due anni di guerra civile) tutta l’Europa occidentale è stata liberata dalla follia di due dittatori che si erano resi compartecipi dei più abietti crimini contro l’umanità.

Ora, è vero che gli Stati Uniti, qualora intervenissero in Siria, lo farebbero anche per lanciare un avvertimento a Teheran e ai suoi propositi bellicosi.

E diciamocelo pure: le battute sul fatto che un premio Nobel per la Pace (anzi due, perchè potrebbe esserci anche il coinvolgimento dell’Europa) sganci bombe sono carine e simpatiche.

Però scusatemi. Io davanti alle immagini che circolano sugli stermini ed eccidi di massa che si perpetuano da mesi in Siria per mano di Assad, sinceramente, mi chiedo se abbia senso stare con le mani in mano. Si pensa davvero che un popolo possa sovvertire da solo un regime armato fino ai denti (dalla Russia, che guarda un po’ è contraria all’intervento)?

E, qualora Obama, Cameron e Hollande, decidessero di intervenire, il sapere che le bombe non abbiano scritto sopra “made in Italy” ci fa dormire sogni più tranquilli?

Infine, perchè l’ONU e l’Europa non prendono una posizione chiara sulla vicenda?

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, recita l’ art.11 della nostra Costituzione.

Ecco, io nell’intervenire in aiuto del popolo siriano, adesso, non vedo alcuna offesa alla libertà degli altri popoli, anzi.

Adesso chiamatemi pure guerrafondaio.

Post scriptum: in merito ai primi firmatari della petizione, io, da elettore del PD, sarei anche stufo che personaggi esterni al partito quali Landini, Rodotà & co. pensino di avere sempre l’esclusiva sui temi cari alla Sinistra e riescano a condizionarlo. Ma qui mi fermo perchè il discorso sarebbe molto lungo.

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