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Elezioni in autunno? Attenzione ai colpi di calore

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Il dietista che è in me ricorda a tutti, nei periodi più caldi e umidi dell’estate, che è necessario bere abbondanti quantità di acqua. Questo è importante al fine di evitare il colpo di calore, una condizione caratterizzata da abbondante sudorazione e perdita di lucidità che nei casi più gravi diviene stato confusionale talmente intenso da manifestare aggressività e ostilità verso i soccorritori.

In pratica, quello che sta succedendo al Pd. Altrimenti avrei difficoltà a spiegare come possa sembrare una buona idea quella di cercare di guadagnare il prima possibile la via delle urne.

La condanna in via definitiva a Silvio Berlusconi, che lo costringerà quasi sicuramente per un anno tra le mura domestiche, ha rilanciato le velleità di alcuni “dirigenti” (poi un giorno qualcuno dovrà fare una discussione etimologica su questa parola, visto che molti di essi non dirigono nulla e non rappresentano nessuno oltre loro stessi) che hanno visto nelle urne la panacea per tutti i mali. I loro mali. Si perché qualcuno avrà riflettuto su quanto sia degradante stare fuori dai palazzi di governo e dalle stanze dei bottoni, altri avranno pensato che era il giro giusto per mostrare i muscoli e iniziare a contare qualcosa, altri ancora che era il giro giusto per fare fuori qualche nemico e qualche aspirante leader. Sarebbe stato interessante che avessero riflettuto, oltre a quello che avrebbero potuto guadagnare singolarmente, a ciò che tutti possiamo perdere.

Come diceva Alessio Ciampini nel suo articolo “Letta, Penelope e la tela” , la strategia del governo Letta è stata quella di temporeggiare in maniera attiva fino a settembre ponendo le basi per riuscire ad incastrare il Pd e il Pdl in qualche riformetta utile (ma non rivoluzionaria, visto che ci sono posizioni antitetiche), prendere una boccata d’aria in Europa con l’elezione tedesca (sperando in una batosta per la Cancelliera) ed infine congedarsi in primavera portando in dote indicatori economici in ripresa, IMU alleggerita, IVA invariata e legge elettorale. Una roba di per se difficile e complessa, non risolutiva di tutti i problemi che affliggono il paese ma che avrebbe potuto dare almeno sollievo economico agli italiani ed alleggerire i pericolosi venti di antipolitica e astensionismo registrati alle ultime elezioni. Un risultato modesto, lo ammetto, di fronte alle aspettative di tutti (comprese le mie): ma poco è meglio di nulla.

E invece, vuoi mettere una bella tornata elettorale? Che faccia fuori Renzi, che ricicli un pletora di vecchi perdenti, che permetta l’iniezione di nuovi peones (aspiranti futuri vecchi perdenti), in un momento in cui il Cavaliere è agguerritissimo ed avanti nei sondaggi, in cui Grillo è silente ma è capace a prendere fuoco in un attimo e il Pd sta seraficamente decidendo come e quando fare il congresso?

Spero solo che nessuno si lamenterà verso gli elettori quando i risultati elettorali ci daranno un sonoro schiaffo.

Tafazzi sei un principiante.

 

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