Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

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Peccato non abbiamo fatto Tredici

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Un escalation di manifestazioni, dichiarazioni al fulmicotone, veleni incrociati, botta e risposta sui giornali. Un’estate così animata dal punto di vista culturale, non si vedeva a Livorno da diverso tempo. Il centro delle polemiche è inevitabilmente diventato l’Assessore alle Culture Mario Tredici.

La scusa della mancanza di fondi non basta più ad arginare un dissenso verso le dinamiche culturali cittadine e oggi addirittura arriva la doccia fredda da parte della Port Authority sullo spinoso contenzioso della Fortezza Vecchia. Bisognerebbe precisare che la Fortezza Vecchia ha iniziato la sua agonia culturale nel momento stesso in cui la Phaedora Srl vinse l’ultimo bando di gestione nel 2009, subentrando alla gestione Menicagli (non l’attuale direttore artistico di Effetto Venezia, ma il suo omonimo che porta numerosi spettacoli al Goldoni), casualmente in concomitanza con l’insediamento dell’Assessore.

La Fortezza Vecchia iniziò un lento e costante declino verso l’oblio che in quattro anni l’ha portata addirittura a chiudere, fino al passaggio di consegne a cui stiamo assistendo in questi mesi. Il bando vincente non fu attuato e negli ultimi due anni la Phaedora Srl contava 2 dipendenti (basta fare una misura camerale) per gestire l’intera struttura, che infatti contava soprattutto su gestioni esterne per il ristorante e l’organizzazione degli eventi.

Non è certo colpa dell’attuale Assessore se Phaedora non è stata in grado di migliorare le prospettive di una struttura che negli anni precedenti è stata un polo di spettacolazione notevole, richiamando spettatori da tutta la Toscana, con eventi di spessore internazionale. La colpa dell’assessorato è stata principalmente non rendersi conto in tempo del declino che la struttura stava subendo, anticipandone il crollo e favorendo la sua rinascita nell’immediata scadenza della nefasta gestione modenese.

Ma senza la politica dell’emergenza, la nostra Amministrazione non riesce proprio a fare nemmeno i primi passi e quindi tutti hanno aspettato il naturale decorso dei termini e solo successivamente hanno intavolato il passaggio di consegne tra i vari enti, perdendo di fatto un intero anno. Quali risultati porterà questo passaggio di consegne lo vedremo l’anno prossimo, quello che vediamo questa estate sono due fortezza sprangate, nonostante l’ottimismo del Menicagli (ora sì che è quello di Effetto Venezia) che le mette in bella vista sui volantini della manifestazione. Inoltre decine di associazioni manifestano contro la gestione delle risorse e degli spazi culturali e l’Assessore che afferma sul giornale che non ci sono problemi e cita un paio di realtà con cui c’è una collaborazione costante.

Peccato che una delle associazioni citate ha aderito alla manifestazione di protesta.

Altra manifestazione ci sarà in occasione del famigerato concerto degli Amici di Maria, a dimostrazione che molte realtà pongono soprattutto un problema di contenuti e non solo di meri spazi da occupare. I contenuti sono il problema principale di questa città e di questa gestione della cultura. Manca una programmazione anche solamente a medio termine e quel poco che si dovrebbe fare viene costantemente gestito nell’emergenza. Come Effetto Venezia, con il penoso balletto dei finanziamenti che escono solamente a giugno, il programma che esce a metà luglio e la qualità che inevitabilmente viene a mancare.

Un risultato è stato ottenuto, potrebbe dire Tredici. Aver compattato la scena culturale cittadina con eventi e spettacoli. Che siano mirati a protestare poco importa.

Peccato, stavolta non abbiamo fatto Tredici, ma noi continuiamo a giocare la schedina, magari prima o poi ci riusciamo…

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