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“I servizi pubblici locali. Dall’ideologia al pragmatismo” di Alfredo De Girolamo

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Con la seconda puntata sulla materia dei servizi pubblici locali, mi prendo la licenza, attraverso una breve recensione, di suggerire la lettura dell’ultimo libro di Alfredo De Girolamo, “I servizi pubblici locali – Dall’ideologia al pragmatismo”, pubblicato da Donzelli, libro che ho avuto l’occasione di presentare all’interno del Festival dell’Economia Ecologica “Quanto Basta”, organizzato dal Comune di Livorno, dal Comune di Piombino, dalla Provincia di Livorno e dalla Regione Toscana con la collaborazione di numerosi enti e aziende operanti nel settore ambientale.

L’autore parte dall’assunto che in pochi, oltre agli addetti ai lavori, hanno la consapevolezza che il mondo dei servizi pubblici (gas, energia, acqua, trasporti pubblici e rifiuti) costituisce un settore industriale importante, che crea occupazione stabile, che condiziona l’efficienza e l’economia di tutti gli altri settori e che dovrebbe pertanto essere considerato come uno dei principali volani del rilancio dello sviluppo in Italia. L’obiettivo, pertanto, è quello di fare chiarezza su questa materia intervenendo attraverso un’analisi rigorosa corredata da grafici e tabelle. Non solo una riflessione politica sul quando, come e cosa fare ma, grazie al pragmatico occhio attento del manager, un pratico manuale essenziale per addentrarsi in questo settore multidisciplinare.

De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, l’associazione che rappresenta le aziende dei servizi pubblici locali della Toscana, si pone da anni un chiaro obiettivo per il quale si batte instancabilmente in tutte le sedi e con tutti gli strumenti mediatici a disposizione: da una parte sviluppare il settore in modo da renderlo competitivo sui mercati nazionali, e dall’altra spingere perché esso entri sempre di più nella cultura non solo dei cittadini e degli utenti, ma anche del ceto politico, troppo spesso distratto e superficiale nel considerarne l’importanza strategica. Eliminare il pregiudizio del “settore pubblico inefficiente e spendaccione”, ma anche quello della “leva del potere locale” da utilizzare soprattutto in funzione elettorale. Il libro di De Girolamo è un manuale ricco di informazioni e corredato da un’analisi lucida e oggettiva, perché come scrive l’autore nella prefazione “spesso un approccio ideologico a simili temi ha limitato l’Italia nello sviluppo di efficienti infrastrutture di servizi”, che si conclude con una “proposta per l’Italia”. Dopo l’ennesima delusione delle molte aspettative che aveva sollevato il governo dei tecnici che non è riuscito a mettere in campo alcuna riforma, “è ora di interrompere il cortocircuito istituzionale continuo su una materia così delicata come quella dei servizi essenziali per la società italiana, e definire un quadro normativo stabile e semplice”. Dunque i servizi pubblici devono essere al centro dell’agenda per la crescita e deve partire il flusso di investimenti necessari per renderli più moderni, perché se fosse un settore guidato da norme statali più semplici e meno contraddittorie di quelle attivate finora, sarebbe un ottimo deterrente contro la crisi economica.

 

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