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Cronaca di un disagio annunciato. L’estate tra i locali livornesi

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A scanso di equivoci, premetto subito che sono di parte. Il mio lavoro si basa principalmente sull’organizzazione di eventi culturali e di spettacolo da diversi anni e proprio per questo motivo ho deciso di affrontare la nuova frontiera dell’attualità, la previsione nel breve periodo.

Proprio come il meteo, basta valutare attentamente alcuni fattori, alcuni fissi e alcuni variabili, per azzardare un’ipotesi che ricalchi gli avvenimenti in arrivo. E proprio come il meteo si affida a esperti, come i mitici colonnelli dell’aeronautica, credo sia giusto che l’analisi provenga da un addetto ai lavori.

Siete avvisati.

Negli ultimi giorni la cronaca locale ha affrontato la questione delle fortezze medicee chiuse al pubblico. In realtà la notizia non è freschissima perché la Fortezza Nuova è ormai chiusa da alcuni anni, mentre quella Vecchia stava agonizzando lentamente con l’approssimarsi della scadenza della gestione dell’ultimo aggiudicatario del bando, di cui ho molti dubbi che i livornesi porteranno a perenne ricordo come esempio di imprenditoria culturale in città.

La questione, molto semplice a mio avviso, a breve volgerà sul difficile rapporto tra residenti e popolo della notte, che esploderà inevitabilmente nelle prossime settimane.

L’argomento è venuto alla luce già un paio di volte durante lo scorso inverno, ma l’estate è la stagione regina per la voglia di stare all’aperto e poter tirare a tardi, frescheggiando in compagnia. Non è uno scontro generazionale, è solamente un dato di fatto. Anche i residenti della Venezia o di Borgo Cappuccini escono la sera, non sono dei reclusi. Al massimo non vanno sotto casa propria per non discutere col vicino il giorno dopo…

Con la chiusura stagionale del The Cage (e qui non aggiungo altro perché sarebbe veramente conflitto di interessi), la chiusura fino a data da definirsi delle due fortezze, i lavori a Calafuria che hanno sospeso le attività musicali per la questa estate, il Teatro C che ha appena cambiato gestione con numerose difficoltà, la Rotonda fatiscente insieme ad alcune baracchine del lungomare, la scomparsa di Italia Wave (con i suoi pro e i suoi contro), Livorno è diventata di colpo la città con meno opportunità di svago e aggregazione di buona parte della costa toscana.

Con l’unica e legittima possibilità di riversarsi in centro, nei locali dislocati nelle zone più caratteristiche e piacevoli da visitare.

Sull’importanza e lo sviluppo di queste attività mi riservo di parlare in un altro post, per non sminuirlo in due righe. L’accento che invece voglio evidenziare è che questi locali non possono essere l’unica alternativa possibile nella nostra città, una città di mare che ultimamente avrebbe anche velleità turistiche, almeno sentendo parlare alcuni assessori di riferimento. Gli stessi assessori che parlano di spazi di in via di apertura solamente quando l’emergenza è ormai esplosa, con i tempi tipici delle amministrazioni, che nel migliore dei casi sono mesi. Come se i cittadini potessero aspettare un paio di mesi per farsi una birra con gli amici o andare a vedere un concerto. E allora si deve armarsi di pazienza e andare fuori città oppure scendere in centro, con buona pace dei residenti.

A breve (per Effetto Venezia è la mia previsione ottimistica) magari la Fortezza Vecchia potrebbe essere riaperta per permettere all’amministrazione di uscire sulla stampa con i soliti annunci di trionfo per l’ennesimo spazio riconsegnato alla cittadinanza (vi ricorda niente il Cisternino 2020?), con logiche che spesso hanno del mitologico e normalmente portano a spazi disabitati e semi desertici, come il tropico subsahariano, senza un’interfaccia con le esigenze e le dinamiche attuali, basate sul realismo, su semplici considerazioni che ogni operatore del settore è in grado di fare.

Ma siate fiduciosi, per fine luglio o fine agosto al massimo vedrete quante novità arriveranno per l’estate livornese…probabilmente la migliore sarà l’arrivo della stagione invernale con la riapertura dei locali al chiuso.

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