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Fanatismo vs Charlie Hebdo

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11 settembre 2001 Stati Uniti
7 luglio 2005 Londra
23 luglio 2005 Sharm el-Sheikh

7 Gennaio 2015 Parigi

Queste sono solo alcune delle date che rimarranno tristemente nella storia, macchiate col sangue innocente di migliaia di persone assassinate in “nome” di un Dio.

Questi fatti, tornati alla cronaca con la strage Parigina, ci spingono ad abbracciare pensieri di odio e di razzismo verso le popolazioni musulmane e verso la religione Islamica; in questo modo ci arrendiamo a chi queste stragi le ha commesse, non dobbiamo cedere alle provocazioni, è facile rispondere all’odio, alla violenza con altro odio e altra violenza, la difficoltà sta proprio nel rispondere con la tolleranza e la ragione, noi siamo più forti di coloro che tanto odio spargono.

Non possiamo e non dobbiamo discriminare la religione islamica, anche in questo caso la storia ci viene in aiuto, non sono le religioni ad essere colpevoli, ma i fanatici che portano all’estremo i valori che queste religioni insegnano: ricordiamo il Cristianesimo di cosa si è macchiato durante il medioevo oppure quante migliaia di persone sono state uccise in nome di Dio dai cristiani durante le crociate, per non parlare di tutte quelle persone uccise in nome di un credo durante lo scisma anglicano in Inghilterra.

Il problema non sta nel credo o nel Dio, qualunque esso sia, ma sta negli uomini che questo credo lo portano all’esasperazione e questo estremismo non vale solo per il credo religioso, ma anche per il pensiero politico dove le dittature hanno massacrato milioni di persone in nome di valori su cui basavano le fondamenta dello stato che si erano prefigurate.

Il genere umano ha perso, o non ha mai trovato, la tolleranza nei confronti dei suoi simili; l’uomo può  calpestare,  in nome di un principio, tutti i diritti che possiede e non si ferma di fronte a nulla. Voltaire diceva:

“La tolleranza è una conseguenza necessaria della nostra condizione umana. Siamo tutti figli della fragilità: fallibili e inclini all’errore. Non resta, dunque, che perdonarci vicendevolmente le nostre follie. È questa la prima legge naturale: il principio a fondamento di tutti i diritti umani”.”

I fatti francesi sono ancora più ignobili perché sono andati a “punire” un sacrosanto diritto, la libertà di espressione della quale la satira è un elemento cardine.
Voler imbavagliare un pensiero, un ideale è ciò che di più violento possa esistere, pari alla tortura, perché se le punizioni corporali ledono le membra, la censura violenta il pensiero e l’animo umano.

Vorrei concludere citando ancora una volta, un compatriota di coloro che sono stati barbaramente assassinati nella redazione di Charlie Hebdo, Voltaire:

“Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente.”

 

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