Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

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Intervista doppia

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a cura di  Martina Caluri e Angelo Di Cristo

Tra gli autori di Fuoricomeva? abbiamo due giovani che hanno deciso di candidarsi per il Consiglio Comunale. Intervistarli è d’obbligo e vogliamo farlo con una bella intervista doppia che ci permette di conoscerli meglio, capire le loro idee e scherzare un po’ con loro. Ma chi sono questi due baldi giovani? Sono Alessio per il Comune di Livorno e Fabio per il comune di Collesalvetti.

Frequentare Alessio è un po’ come conoscere uno famoso: sai che c’è ma è sempre impegnato. Si immerge con maestria in un numero infinito di riunioni, ascoltando musica a tutto volume nei tragitti in macchina e facendosi selfie a sfondo puramente politico. Il tipico bravo ragazzo dagli occhi azzurri di cui ti fidi perché si capisce subito che è un tipo onesto e che la sua passione per la politica (intesa come polis e bene comune) è sincera. Se lo cerchi, però manda un invito in carta bollata perché c’è tanto da fare per mandare avanti la baracca.

Se incontri Fabio per la prima volta, invece, ha l’aria da intellettuale bohémien con la sciarpa sistemata al collo. Quando lo conosci meglio scopri che è un tipo pacato e riflessivo che si perde a spiegarti le cose con la voglia di condivisione negli occhi. Grande pecca, soprattutto per quei poveri studenti che lo incontreranno ad un esame, è la sua pignoleria. Per un articolo cambia parole mille volte fino a che non ha trovato quella giusta. Cercatelo se avete un tema da approfondire e lo farà con grande gentilezza e democrazia, ma preparatevi bene perché è davvero un tipo preciso e di parola.

Ora, cari lettori, tocca a voi conoscerli meglio e, se volete, votarli nei Consigli Comunali di riferimento. Sappiate che entrambi sono guidati da una grande passione per la politica e che di sicuro, ci metteranno impegno, onestà e competenza. Parola di Fuoricomeva.

Nome Cognome Professione

ALESSIO: Alessio Ciampini, tirocinante dunque precario

FABIO: Fabio Iannone, da pochissimo consulente aziendale, ho un lungo passato da tirocinante e stagista. Sono “assistente” all’Università (qualcuno mi odierà di già).

Colore preferito

ALESSIO: Verde

FABIO: Rosso

Il libro che ti ha salvato la vita

ALESSIO: Il piccolo principe. Aiuta a sognare

FABIO: Uno solo? Vabbè, sono un tipo romantico: Il Piccolo Principe. Anche se da bambino divoravo Dylan Dog.

Il libro che ti ha rovinato la vita

ALESSIO: La coscienza di Zeno. Un mondo di sani o malati… Lascia l’amaro in bocca

FABIO: Il manuale di Diritto Commerciale. Giorni d’ansia e notti insonni prima di passare quell’esame.

La musica che canti sotto la doccia (o magari in macchina)

ALESSIO: Oasis, what else?

FABIO: Una carezza in un pugno. “E quando mezzanotte viene, se davvero mi vuoi bene…”

Descriviti con tre aggettivi

ALESSIO: Positivi o negativi? Determinato, curioso, meticoloso. Poi oh, è difficile descriversi. Posso usare Woody? “Fino all’anno scorso avevo un solo difetto. Ero presuntuoso”.

FABIO: Curioso, ottimista e….romantico l’ho già detto?

Descrivi il tuo partito con tre aggettivi

ALESSIO: Complesso, grande, al bivio

FABIO: Bello, democratico e masochista

Svela il nome del tuo partito

ALESSIO e FABIO: Partito Democratico

Rifaresti questa scelta politica oggi? Perché?

ALESSIO: Certo. Perché far parte del PD, come della tradizione che lo ha preceduto, è una grande palestra. Poi non ci si annoia mai, sappiamo complicare benissimo le cose.

FABIO: Certo! Sembrerà una frase fatta, ma mi riconosco nei valori, nelle idee e nelle storie che stanno alla base della nostra comunità. E, purtroppo – ed è un problema serio –, non vedo altri luoghi di discussione democratici come il partito del quale faccio parte. E poi, scusa, vuoi mettere la cucina delle nostre Feste?

Quale scelta non rifaresti in politica e nella vita?

ALESSIO: Mi piace affermare, in politica come nella vita, di non avere rimorsi. Se parliamo di scelte, significa che le abbiamo comunque fatte noi. Testa alta e accettare le conseguenze.

FABIO: in politica le rifarei tutte, perché anche gli errori mi hanno insegnato tanto. Ho imparato più da quelli che dalle scelte buone. E poi, come mi rispondo sempre quando penso “avrei potuto fare diversamente”, “con il senno del poi siamo tutti bravi”. Quindi amen. Stesso discorso per quanto riguarda, in generale, la mia vita. Tutto serve!

Perché proprio la politica, non potevi iniziare a giocare a golf?

ALESSIO: Ovvio, non c’era ancora il campo (sembra che a breve lo avremo). Tirrenia quando ho iniziato a far politica, a 17 anni, era distante. In motorino le mazze si portavano male. Però in effetti ho una lunga tradizione di mini golf a casa di un mio amico d’infanzia. Conta? Tornando seri, la politica non si sceglie. Non ho mai detto: ora faccio politica. Mi ci sono trovato facendo le stesse cose che faccio ogni giorno. Cominciai ad impegnarmi contro la riforma Moratti perché da studente, la trovavo profondamente ingiusta. E da cosa nasce cosa, mi avvicinai alla Sinistra Giovanile.

FABIO: Perché a golf mi ci vedo bene tra quarant’anni! Scherzi a parte, le passioni non si comandano e in casa mia se n’è sempre parlato. Quando i miei genitori si lamentano dei troppi impegni, gli dico sempre che la colpa è loro: hai visto a comprare tutti i giorni un quotidiano e darlo in mano ad un adolescente cosa succede? Pensateci cari genitori che leggete, pensateci! 🙂

A quale personaggio ispiri la tua vita e il tuo impegno politico?

ALESSIO: Che domandone. A tanti, in generale a tutte quelle persone che si sono sacrificate per qualcosa. Mi ha sempre colpito l’impegno (nella storia, nello sport, nella vita ordinaria, nella politica etc.)

FABIO: Ce ne sarebbero tanti. Di questi, te ne dico tre: Sandro Pertini, per l’incredibile senso di umanità che aveva e per la coerenza con cui ha combattuto tutte le sue battaglie (invito a leggersi la sua biografia). E due ragazzi che “invece di partire, decisero di restare”: Peppino Impastato e Giancarlo Siani.

A quale personaggio non vorresti mai assomigliare?

ALESSIO: Alla Santanchè

FABIO: Fare un solo nome sarebbe riduttivo, oltre che scontato. Diciamo che non voglio diventare uno di quelli che brontolano sempre ma stanno comodamente con le mani in tasca.

Perché dovremmo votarti?

ALESSIO: Lo chiedo io a voi. Faccio fatica con l’autopromozione. Perché dovreste votarmi?

FABIO: Chi mi conosce sa quanto tempo dedico e quanto entusiasmo metto nel fare politica. Non prometto miracoli. Però prometto di ascoltare, e questo lo dico sul serio.

Cosa puoi fare per il tuo Comune?

ALESSIO: “Sono il signor Wolf. Risolvo problemi”. Chiaro no? Per cosa dovremmo candidarci e partecipare alla vita politica se non per risolvere i problemi della propria città? Non c’è niente di più banale. Ma candidarsi è questo: offrire spirito critico, competenze, tempo, passione, il tutto al fine di guardarsi un giorno indietro e poter dire “ho contribuito a fare questo”. E’ un concetto che ha espresso molti anni fa, e molto meglio di me, il buon Enrico Berlinguer. Una bussola che ho deciso di stampare sul mio bigliettino elettorale.

FABIO: Posso (e voglio) dare voce ai tanti cittadini che credono ancora nella politica. Nel concreto, vorrei un comune con una bella area pedonale per frazione, piste ciclabili, più cura della “cosa pubblica”. E qualche turista in più, perché credo che non ci manchi niente rispetto ad altri territori più rinomati a noi vicini.

Cosa non puoi fare per il tuo Comune?

ALESSIO: Posta così la domanda mi permette una piccola riflessione. Non posso certo far avvenire i cambiamenti di cui questa città ha bisogno da solo. Come non può farlo un sindaco da solo o un partito da solo. O abbandoniamo steccati del passato e riscopriamo l’agire comune o nessun cambiamento avrà radice. Livorno può svoltare se i livornesi sono disponibili a farlo per primi. Non credo nei “supereroi” ma in una grande squadra con un ottimo centravanti. E non è un tirarsi indietro dalle responsabilità ma semmai allargarle.

FABIO: I miracoli, quelli proprio no! Ma per le Piscine faremo un’eccezione.

Unione dei comuni o Comune Unico Livorno Collesalvetti?

ALESSIO: Sono cambiamenti che vanno fatti per gradi. Per cui Unione dei Comuni. Anche se sono da sempre convinto che il municipalismo integralista sia sinonimo di provincialismo. Come se tradizioni, storia, usi o costumi dipendano soltanto dall’articolazione istituzionale…

FABIO: Unione dei comuni. Comune Unico mi sembra eccessivo, a meno che non siamo noi ad annettervi. Anche perché, non so se ne ve ne siete accorti, ma il processo è già iniziato. Marco Ruggeri è un colligiano doc… 🙂

Perché proprio il Consiglio Comunale? Non potevi continuare a giocare a golf?

ALESSIO: Ti risponderò tra qualche mese e se sarò eletto! E magari nel frattempo il campo sarà pronto! Il Comune è la casa di una comunità. Si è smarrita questa idea. Ma deve tornare ad essere così. Per cui, dato che mi sono sempre impegnato perché amo la mia città, quello è il primo luogo da cui cominciare a fare qualcosa di concreto. Certo, ce ne sono altri, ma intanto da qualche parte si deve cominciare.

FABIO: Il golf è carissimo! Fatemi provare almeno un po’ il Consiglio Comunale. Se va male, giuro che mi do al golf!

Fai un augurio all’altro

ALESSIO: Auguri, altro. Go Fabio goooo.

FABIO: Ale, vai e spacca tutto! In senso buono, ovviamente. In bocca al lupo!

Saluta i tuoi elettori e convincili a votarti in 5 parole

ALESSIO: Un saluto elettori presenti e futuri (sembra il canto di Natale). L’ho già detto prima, non mi piace l’autopromozione. Provo con un: …

FABIO: Cinque? Ne basta una: votatemi! 😀

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