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Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

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I can’t get no satisfaction

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Oramai è sulla bocca di tutti. Il 22 Giugno i Rolling Stones torneranno in Italia.

Erano anni che i fan speravano in questo ritorno, quasi inatteso fino al 2012, quando uscì una raccolta antologica ( GRRR! ), che lasciò spazio all’idea di un comeback sui palchi di tutto il mondo.

In quel tour non toccarono l’Italia ma lo faranno quest’anno (per l’ultima volta?), al Circo Massimo, che per la prima volta ospiterà un concerto a pagamento. E’ anche per questo che il numero dei biglietti è così ridotto rispetto alle possibilità di capienza, “solo” 65.000 ticket, quando nel 2007 per i Genesis ci furono ben 500.000 spettatori (non paganti).

Naturalmente i 65.000 fortunati hanno già tutti il loro biglietto, inutile dire che il concerto è andato sold out in nemmeno due ore, anche se possiamo ancora trovare i biglietti in piattaforme di secondary ticketing, ma invece di un “modico” biglietto da 78 euro + prevendita ( in belgio, altra data del tour, il prezzo supera i 100 euro), l’esborso richiesto minimo è di 150 euro, fino ad arrivare ai mirabolanti 6400 euro per un posto nell’area pit.

Volendo potrei far una critica, sia agli Stones che a Roma, sul fatto che questo sia il primo concerto a pagamento al Circo Massimo…. ma insomma, sono gli Stones, e probabilmente l’On. Ignazio Marino (Sindaco di Roma) avrà pensato che un milione di spettatore (questi erano i numeri per il concerto di Lady Gaga nel 2011 nella stessa location, e non credo che Mick Jagger&co. avrebbero avuto un audience inferiore), erano un po’ troppi per la nostra capitale. Inoltre direi che i veri fan non si lamenteranno per la spesa e tantomeno per il fatto che potranno godersi un concerto, oserei dire, da privilegiati.

A questo punto vi lascio con le parole di Mick Jagger pronunciate quando ha parlato del passaggio del tour in Europa:

“Non vedo l’ora che il tour arrivi in Europa. E’ un bel periodo dell’anno per suonare e il tour è un bel mix tra festival, stadi ed arene. Ci vediamo li!”

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