Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Parliamo di politica, più o meno seriamente.
Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

L’Italicum: una questione di fiducia. Ma quale governo usurpatore del popolo…

Condividi

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp

L’Italicum è l’occasione adatta per tornare rapidamente a parlare di cosa sia questa fantomatica questione di fiducia. La conoscenza è potere.

Parto da Wikipedia che non è un illustre volume di diritto, non è un corso di scienze politiche e nemmeno un approfondito testo di qualche saggio custode della Costituzione. Ma se non altro è pop, semplice, verificabile da tutti, quello che mi interessa fare con questo articolo.

Per cui:

“Il governo pone la questione di fiducia su una legge (o più comunemente su un emendamento ad una legge), qualificando tale atto come fondamentale della propria azione politica e facendo dipendere dalla sua approvazione la propria permanenza in carica. Nella pratica politica tale strumento viene usato dal Governo per compattare la maggioranza parlamentare che lo sostiene o per evitare l’ostruzionismo dell’opposizione. Ponendo la fiducia tutti gli emendamenti decadono e la legge deve essere votata così come è stata presentata. Nel caso in cui il Parlamento respinga la questione di fiducia posta dal Governo, quest’ultimo è considerato privo della fiducia della Camera/Senato e pertanto è tenuto a rassegnare il mandato nelle mani del Capo dello Stato. Va inoltre ricordato che tale istituto giuridico, compattando la maggioranza cerca di annullare i franchi tiratori che si nascondono dietro il voto segreto.”

Data la definizione si capisce la scelta del Governo. Ritenendo non più rinviabile dopo più di un anno di dibattito parlamentare la votazione sulla legge elettorale, Renzi si gioca la permanenza del suo governo andando in aula e chiedendo al parlamento di votare contestualmente sulla legge in questione e sulla sopravvivenza dell’esecutivo. Bocciata la legge, bocciato il governo. E a casa il governo Renzi I. Ci metto il numero I perché nulla escluderebbe,in caso di ritorno al voto,un Renzi II. Sulla possibilità di farlo si è espresso il Presidente della Camera e vigila il Presidente della Repubblica.

Sulla questione della legge elettorale avevo già espresso il mio pensiero su Fb. Lo ricopio qua.“A tutti gli attenti commentatori che puntano il dito soprattutto sull’assenza di discussione sulla legge elettorale ed in particolare sul decisionismo “libertario e violento” del governo, non sarà sfuggito che l’Italicum è stato approvato (senza fiducia) in prima battuta alla Camera l’11 marzo del 2014. Poi ci sono state modifiche e contro modifiche fino alla votazione del Senato il 27 gennaio 2015 (senza fiducia).

Trovo perciò curioso dire che non si sia discusso, questa fantomatica discussione, quando è oltre un anno (maledetto bicameralismo perfetto italiano) che la legge fa la spola tra varie modifiche. Non è che non si è discusso, non è la fiducia che toglie la discussione. Semplicemente non siete d’accordo, liberi di dimostrarlo nel voto. Trovo curiosa la posizione di Forza Italia che ha approvato esattamente lo stesso testo due mesi fa e che oggi accusa di fascismo il governo. Ripeto: lo stesso testo. Trovo curiosa la smania dei 5 stelle che prima hanno rifiutato ogni dialogo con Renzi (riguardate lo streaming) poi erano a favore del premio di lista (cosa che ora c’è ma a quanto pare non va più bene), ora improvvisamente non va bene nulla.

Trovo antipatica la discussione interna al Pd, l’unica vera motivazione che ha spinto Renzi a mettere la fiducia: non poter contare sui suoi stessi parlamentari. Antipatica perchè per noi, non vale solo un anno di discussione parlamentare ma valgono anche 3-4 direzioni nazionali in cui la questione è stata affrontata e votata. Per di più sono state accolte le valutazioni in merito alla soglia di sbarramento (portata al 3%) e alla soglia per ottenere il premio (dal 37 al 40), l’ammontare stesso del premio e le famose preferenze (questione sulla quale io non avrei ceduto, meglio tanti sani piccoli collegi uninominali e primarie per selezionare i candidati).

A questo punto però sono già entrato nel merito e questo non interessa. Qui si tratta solo di urlare, e di continuare a non fare una legge che è dal 2005 che dovevamo fare. Ci è nato il Governo Monti su questa priorità (non potevamo votare perchè nessuno avrebbe vinto e tutti accolsero il governo dei “tecnici” migliori della politica, alibi per la politica), ci è nato Letta con il comitato dei saggi.

Per cui, va bene così, andiamo avanti, chi vuole far cadere il governo può farlo, siamo in una democrazia, ve lo ricordo. Ma almeno sarà su una questione politica, non trinceratevi dietro al metodo.”

Ultimo aspetto: “il governo chiede la fiducia ma non è eletto dal popolo”.

A volte capita di imbattersi in incaute valutazioni del tipo: Renzi non è eletto dal popolo, usurpatore, etc etc. Con quale coraggio chiede la fiducia etc etc etc. Se la risposta formale e pomposa a queste argomentazioni dovrebbe far leva sul concetto di Repubblica parlamentare, sul fatto che il popolo vota un partito ed i suoi parlamentari (con voto di preferenza o listini bloccati) ma mai il Premier o il Presidente della Repubblica e che questa è proprio una delle distinzioni fondanti tra le forme parlamentari e quelle presidenziali, mi limiterò a rispondere di nuovo in maniera pop, semplice e verificabile da tutti.
E la maniera migliore, che resta in mente più facilmente, è ricordare che il governo Renzi è il 63° governo in carica e che questa è la XVII legislatura parlamentare. 63 vs 17. Ciò vuol dire semplicemente che abbiamo avuto 17 legislature (tutte frutto del voto popolare) ma non di conseguenza 17 governi (frutto della fiducia parlamentare). E inoltre che è dalle elezioni politiche del 1948 che i governi non sono scelti dal popolo e che durante una stessa legislatura cambiano. Guardate qua, ve li elenco tutti, alle volte per prendere sonno, anziché contare le pecore, qualcuno volesse… 😀

Ps. A me il semipresidenzialismo è sempre piaciuto, credo anche a Renzi. Se siamo tutti d’accordo che il premier debba essere scelto dal popolo, come i sindaci ad esempio, qualora in futuro questo argomento torni fuori, cercherò coerenza tra quelli che oggi sbraitano sul premier non eletto dal popolo. Sbraitino in futuro a favore di una riforma costituzionale in senso presidenziale. Altrimenti essendo la nostra oggi una Repubblica parlamentare, vanno abbandonate alcune affermazioni quantomeno inesatte.

XVII Legislatura (dal 15 marzo 2013) elezioni politiche 24 e 25 febbraio 2013

Governo Renzi; Governo Letta

XVI Legislatura (dal 29 aprile 2008 al 23 dicembre 2012) elezioni politiche 13 e 14 aprile 2008

Governo Monti; Governo Berlusconi IV

XV Legislatura (28 aprile 2006 – 6 febbraio 2008) elezioni politiche 9 e 10 aprile 2006

Governo Prodi II

XIV Legislatura (30 maggio 2001 – 27 aprile 2006) elezioni politiche il 13 maggio 2001

Governo Berlusconi III; Governo Berlusconi II

XIII Legislatura (9 maggio 1996 – 9 marzo 2001) elezioni politiche il 21 aprile 1996

Governo Amato II; Governo D’Alema II; Governo D’Alema; Governo Prodi

XII Legislatura (15 aprile 1994 – 16 febbraio 1996) elezioni politiche il 27 marzo 1994

Governo Dini; Governo Berlusconi

XI Legislatura (23 aprile 1992 – 16 gennaio 1994) elezioni politiche il 4 aprile 1992

Governo Ciampi; Governo Amato

X Legislatura (2 luglio 1987 – 2 febbraio 1992) elezioni politiche il 14 giugno 1987

Governo Andreotti VII; Governo Andreotti VI; Governo De Mita; Governo Goria

IX Legislatura (12 luglio 1983 – 28 aprile 1987) elezioni politiche il 26 giugno 1983

Governo Fanfani VI; Governo Craxi II; Governo Craxi

VIII Legislatura (20 giugno 1979 – 4 maggio 1983) elezioni politiche il 3 giugno 1979

Governo Fanfani V; Governo Spadolini II; Governo Spadolini; Governo Forlani; Governo Cossiga II; Governo Cossiga

VII Legislatura (5 luglio 1976 – 2 aprile 1979) elezioni politiche il 20-21 giugno 1976

Governo Andreotti V; Governo Andreotti IV; Governo Andreotti III

VI Legislatura (25 maggio 1972 – 1 maggio 1976) elezioni politiche il 7-8 maggio 1972

Governo Moro V; Governo Moro IV; Governo Rumor V; Governo Rumor IV; Governo Andreotti II

V Legislatura (5 giugno 1968 – 28 febbraio 1972) elezioni politiche il 19 maggio 1968

Governo Andreotti; Governo Colombo; Governo Rumor III; Governo Rumor II; Governo Rumor; Governo Leone II

IV Legislatura (16 maggio 1963 – 11 marzo 1968) elezioni politiche il 28 aprile 1963

Governo Moro III; Governo Moro II; Governo Moro I; Governo Leone

III Legislatura (12 giugno 1958 – 18 febbraio 1963) elezioni politiche il 25 maggio 1958

Governo Fanfani IV; Governo Fanfani III; Governo Tambroni; Governo Segni II; Governo Fanfani II

II Legislatura (25 giugno 1953 – 14 marzo 1958) elezioni politiche il 7 giugno 1953

Governo Zoli; Governo Segni; Governo Scelba; Governo Fanfani; Governo Pella; Governo De Gasperi VIII

I Legislatura (8 maggio 1948 – 4 aprile 1953) elezioni politiche il 18 aprile 1948

Governo De Gasperi VII; Governo De Gasperi VI; Governo De Gasperi V

Ordinamento provvisorio: 25 luglio 1943 – 23 maggio 1948

Assemblea costituente: 25 giugno 1946 – 31 gennaio 1948

Proclamazione della Repubblica: 2 giugno 1946

Governo De Gasperi IV; Governo De Gasperi III; Governo De Gasperi II (primo governo della Repubblica); Governo De Gasperi; Governo Parri; Governo Bonomi II; Governo Bonomi; Governo Badoglio II; Governo

Ultimi articoli