Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Parliamo di politica, più o meno seriamente.
Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

La volontà di cambiare

Condividi

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp

In queste settimane abbiamo vissuto, politicamente, di tutto e di più: abbiamo rischiato di riandare al voto o di avere un altro Gov. Tecnico, abbiamo visto trionfare Renzi nei circoli del PD ed abbiamo seguito la “decadenza” di Silvio Berlusconi (volutamente usato le virgolette, perché come avete visto è già pronto a rientrare). Tutte cose importanti per la vita politica, ma per gli italiani? Cos’è cambiato? Niente di positivo, anzi, altre stangate in arrivo e di conseguenza altri sacrifici da fare. Ma quanto tempo è passato dall’ultima volta che abbiamo sentito parlare di sacrifici? Grazie a Monti abbiamo sentito questo termine per la prima volta, visto che precedentemente c’era stato un certo “unto dal Signore” che vedeva ristoranti pieni, ovunque, e minimizzava qualsiasi forma di crisi. D’allora i sacrifici, noi comuni mortali, non abbiamo smesso di farli… Ma loro? Loro che dovrebbero darci l’esempio? Ovviamente loro sono storia a parte. Dopo aver fatto due o tre provvedimenti di “scena”, sono ritornati a far finta di niente. La macchina burocratica per niente snellita, continua ad essere una palla al piede dell’Italia. Gli stessi politici, che prima emanavano leggi per andare in pensione con 20 anni di contributi, adesso ci chiedono di andarci con 40 anni, e manco ci chiedono scusa… loro ovviamente sono storia a parte. Loro ci vanno prima, molto prima.. ed anche bene. E per non farsene accorgere, si fanno nominare nelle varie partecipate/consorzi/fondazioni ecc, possibilmente regionali, dal partito (pure i 5 Stelle eh! Ricordiamoci che non si sono fatti scrupoli a nominare componenti alla RAI). Spesso però questi “posti pubblici”, sono utilizzati anche come merce di scambio elettorale all’interno di un partito… può sempre servire nominare un tuo possibile rivale rompiscatole nella partecipata locale, perché se accetta, magari, ritira pure la candidatura per un eventuale congresso (!). Come stupirsi poi se c’è molta spesa pubblica improduttiva? Spesso i cittadini non sono neanche a conoscenza di chi va in questi posti, devi essere in determinati ambienti se vuoi esserne a conoscenza ed esserne informato. E secondo voi come svolgeranno il loro ruolo questi “nominati”?! La risposta la lascio a voi, tanto è facilmente intuibile.

Questi sono una serie di problemi, che ho molto a cuore, perché vedo la volontà di NON risolverli nonostante le loro semplicità. Non lo fanno perché andrebbero a ricrearsi problemi che magari avevano risolto grazie a quelle nomine…. La volontà di non risolvere neanche questi problemi, oltre ad un fatto opportunistico (convivenza politica, convivenza partitica e quant’altro…) è di conseguenza anche un fatto culturale. E’ dall’Unità d’Italia che ci comportiamo così. Abbiamo in Europa, uno dei peggiori livelli di corruzione (sicuramente un fattore influenzato anche dalle criminalità organizzate di un certo livello nate e cresciute nel nostro Paese), ma ce l’abbiamo… e a stento lo miglioriamo….

Come avrete letto, dal mio punto di vista, la situazione non è di certo della più idilliaca. Capisco i migliaia di giovani che corrono all’Estero per cercare una vita migliore, li capisco ancora di più da quando attivamente provo a fare politica, utilizzo il termine “provo” perché a volte si parla di tutto e di più, tranne che di politica e di conseguenza di interessi cittadini. Prendiamo ad esempio gli ultimi due anni (ma posso prendere anche i precedenti, che forse sono ancora peggio) del Cons. Comunale di Livorno, all’ordine del giorno trovavi insulti tra consiglieri, bagarre tra partiti e situazioni di stallo nelle commissioni. Non può davvero andare avanti così. Se c’è la “volontà di cambiare” che si faccia davvero, e fatta per bene, anche se alcune scelte potrebbero risultare “impopolari” (più che impopolari, causerebbero problemi interno al partito), sono sicuro che in un futuro queste scelte saranno capite e apprezzate da tutti. Scegliere il Segr del più grande partito di Centro-Sinistra è una cosa importante, potrebbe essere l’inizio per cambiare tutte queste cose. Non scriverò di andare a votare per l’uno o per l’altro, ma ci tengo ad esprimere le mie percezioni. Sia Civati che Renzi mi danno l’idea di “rottura”. Persone che non vogliono, ad esempio, che i sindacati si intromettano nella vita politica di un partito (Renzi:“Se volete che il segretario del Pd sia guidato dalla Cgil, allora votate per qualcun altro”), cosa che tra l’altro mi trova particolarmente d’accordo. Lo stesso Renzi che, a Livorno, ha messo in lista per l’Assemblea Nazionale del PD i “semisconosciuti”, e questo non può far altro che piacere, soprattutto se queste persone, pur non avendo un cognome “famoso”, vengono valutate per ciò che esprimono (Forza Michele Rosini!). Per non parlare dei voti che Civati ha preso nei circoli Estero del Pd (Parigi, Washington, Londra…). Queste dovrebbero essere input importanti per iniziare un cambiamento altrettanto importante, la volontà da parte loro, c’è. Se dalle parole, ci saranno anche i fatti, forse, potremmo riavere quella speranza persa per la strada in tutti questi anni.

Ultimi articoli