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Trump bombarda la Siria

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La notizia del giorno è ovviamente questa: Trump lancia 59 missili su una base militare siriana, in reazione all’attacco chimico nell’area di Idlib. Senza dimenticare che la Siria, secondo l’accordo USA-Russia del 2013, non avrebbe dovuto più possedere alcun arsenale chimico.

Il Presidente Trump ha compiuto questo atto senza l’autorizzazione del Congresso, appellandosi all’art. 2 della Costituzione americana che dà al Presidente degli USA la possibilità di autorizzare limitate operazioni militari di fronte a minacce per la sicurezza nazionale.

In questo complesso quadro, abbiamo già il primo problema: nel 2013 Obama ordinò i primi bombardamenti in Siria contro le zone del Califfato, ma Obama chiese l’autorizzazione al Congresso, motivando questo passaggio come necessario: “Il Presidente non ha il potere, secondo la Costituzione, di autorizzare in modo unilaterale un attacco militare in una situazione che non sia volta a fermare una minaccia immediata o imminente alla nazione”. Saranno bei grattacapi per i legali dell’Amministrazione Trump trovare le giuste difese sulla definizione di “immediato o imminente attacco alla nazione”…

La possibilità che possa essere un atto illegittimo tra i confini nazionali si trasforma in certezza in ambito internazionale. Abbiamo una chiara violazione del diritto Internazionale. La Russia, membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha posto il veto a tutte le risoluzioni del consiglio che prevedevano sanzioni alla Siria. I motivi all’opposizione della risoluzione da parte dei russi, sono a mio avviso vari: rapporti amichevoli con uno Stato centrale del medioriente, la Siria confina al Nord con la Turchia (non propria amica dei Russi), la Siria è nemica degli israeliani (amici degli USA), insomma i motivi possono essere molteplici, condivisibili o meno. Pubblicamente invece hanno affermato: “Le sanzioni contro il governo siriano sono assolutamente inadeguate”, ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin. “Perché non aiutano in alcun modo i negoziati in corso ma servono solo ad ostacolarli, minando la fiducia nel processo stesso. Ecco perché la Russia ha deciso di non dare il via libera a nuove sanzioni contro la Siria”.

E come ultimo atto, quello che a mio avviso è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso negli ultimi rapporti tra USA-Russia (è fatto prendere a Trump tale decisione…), è che i russi hanno rifiutato di ricevere la bozza dell’ultima risoluzione ONU per condannare gli attacchi chimici nell’area di Idlib, presentata da Usa, Gran Bretagna e Francia (sostenuta poi da tutto il Mondo occidentale). Il motivo del respingimento è stato motivato dichiarando che tale risoluzione si basa su: “Fonti sommarie e non ufficiali” e che “senza un’adeguata indagine la Russia non approverà sanzioni nei riguardi della Siria”.

Vedremo di fatto come reagiranno le forze internazionali di fronte a tutto questo scenario, nella quale troviamo forzature nazionali e forzature internazionali (per non dichiararle addirittura illegittime…). Il Mondo occidentale è con lui, visto anche che le uniche opposizioni provenienti sono da parte della Russia (che ha posto il veto sulle risoluzioni siriane ben 7 volte) e della Cina (anch’essa membro permanente del Cons. di Sicurezza, con 6 veti). In medioriente, Israele e Turchia (principali paesi opposti al regime di Assad) appoggiano tale atto.

E Mi fermo qui, non mi va di chiudere scrivendo le solite frasi fatte, o utilizzare la solita retorica che si usa in questi casi. E’ ovvio che personalmente condanno ogni tipo di uso della forza armata, proprio come dice la Carta dei diritti dell’Uomo, perché tale uso implica sempre la perdita di moltissimi civili, e in quelle zone, la situazione è già logora da secoli…

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