Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Parliamo di politica, più o meno seriamente.
Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Una curiosità intellettuale da parte del sottoscritto

Condividi

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp

Premetto subito che questo non è un classico articolo, è più un “minipost”, con una domanda di fondo, che spero solleciti la discussione, usando la casella dei commenti in fondo alla pagina.

Fatta questa premessa, iniziamo.

Le elezioni sono passate, ha vinto il M5S, la giunta è (quasi,forse) composta del tutto; adesso aspettiamo gli atti e i fatti dei neoassessori, la critica preconcetta, ideologica, non è mai simpatica, ne’, tantomeno, foriera di valide alternative, quindi non ci resta che attendere.

Ma torniamo un attimo alla campagna elettorale.

Uno degli argomenti più caldi, più sentiti, durante tutta la campagna elettorale, è stato quello che verteva sull’apertura dell’Esselunga a Livorno, apertura che io auspico, poiché credo nella concorrenza, uno strumento utile nelle mani del consumatore; lasciare aprire un punto vendita della catena di supermercati che fa capo a Bernardo Caprotti, infatti, dimostrerebbe che Livorno non è una città “a marchio Coop”, e dimostrerebbe che la città ha recepito il linguaggio del libero mercato e della concorrenza, rifiutando quello del monopolio e delle rendite.

Insomma, sarebbe un piccolo messaggio, ma carico di significati.

Giovedì, è stato inaugurato l’ennesimo punto vendita della Coop, nei nuovi locali di Porta a Mare, presente anche una bella folla di curiosi (non so di cosa, francamente, è solamente un altro supermercato) segno che, comunque, la grande distribuzione, qualunque marchio abbia, incuriosisce la clientela.

La domanda di cui parlavo all’inizio, è rivolta principalmente (ma non solo) a chi ha sostenuto il Sindaco Nogarin durante le elezioni: durante la campagna elettorale, il M5S ha intrapreso una grande battaglia sul rilancio del piccolo commercio, dei prodotti a km 0 ecc ecc, per “fermare l’espansione della grande distribuzione”, ma, allo stesso tempo si diceva favorevole all’apertura di un supermercato a marchio Esselunga (che è comunque una catena di grande distruzione, N.d.R), ora, come è possibile conciliare le due posizioni?

La mia non è una provocazione, è solo una “curiosità intellettuale”.

Ripeto: chi può rispondermi argomentando, è pregato di usare la casella dei commenti qua sotto, grazie.

Ultimi articoli