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Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

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Sono finite le primarie. Nel bene o nel male…

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Ci sono giorni in cui riscopro l’amore per le maestre delle elementari ed il gioco del silenzio. Anche fosse soltanto per l’implicito insegnamento di quel gioco: in silenzio si impara ad ascoltare, in silenzio ci si rilassa, si rassettano i pensieri e poi alla fine quando si apre bocca, può darsi che esca un’idea migliore.

Il pensiero di oggi è per le primarie per l’elezione del Segretario territoriale a Livorno, quelle che si sono tenute domenica scorsa.

Il gioco del silenzio in politica non è sempre possibile; ci sono occasioni in cui si deve dare una risposta immediata, avere la battuta pronta e un’idea chiara. Ma altre volte invece riflettere in silenzio ed evitare la rincorsa al dire subito tutto e di più, aiuta.

Qualcuno dalla domenica sera aveva le risposte pronte e le analisi impeccabili. Se guardiamo a qualche mese fa scopriremmo che molti sono gli stessi del “ve l’avevo detto che le elezioni a Livorno finivano così”. Il classico rito auto assolutorio per molti, un’esternazione emotiva per altri. Qualcuno è fatto così, il mondo è bello perché vario. Mi sorge comunque il dubbio che ci sia una piccola parte di soggetti che spesso queste sparate le hanno già pronte prima, a prescindere dal risultato. Per cui ci si prepara una versione e quella sarà. A prescindere da tutto e da tutti. Un’analisi pronta per tutte le stagioni, poco male se non incastra bene o se scopre diversi fianchi, quel che conta è la sparata, venduta come coerenza di pensiero. Chi la legge pensa: “ma che te stai a dì?” ma non importa, te ne vai tutto fiero della tua verità.

Io mi sono preso qualche giorno in più per buttare fuori alcuni pensieri. Non voglio renderli una trattazione saggistica e allora li butto qua sotto come spot. Uno ha bisogno dell’altro, ma anche estrapolati dall’insieme possono avere un senso.

La partecipazione alle primarie. Non sono soddisfatto. 3700 votanti presi in valore assoluto non sono sufficienti. Ma non ne faccio una questione numerica. Sulla questione numerica non farei un trattato del pessimismo cosmico. Perchè 3700 sono più dei 2200 iscritti al Pd che hanno rinnovato la tessera e che avrebbero tradizionalmente votato al congresso. Perchè sono le prime primarie per eleggere un segretario provinciale di partito in Italia. Perchè in 3 settimane di campagna elettorale e con pochi mezzi di “propaganda” per l’evento (le primarie nazionali hanno visto dibattiti continui dal Tg1 a La7, l’utilizzo di giornali da Repubblica al Corriere), non mi aspettavo grandi cose. Quindi, dicevo, non ne faccio una questione numerica. Non sono soddisfatto politicamente, perchè il segnale è che c’è una scarsa capacità di mobilitazione-riconoscimento politico del Pd a Livorno, ma non solo. Perchè a parte Collesalvetti dove l’affluenza è stata più alta che altrove, i cittadini ci hanno consegnato un risultato che può avere due motivazioni: la prima, a volersi bene, porebbe significare che lontano dalle elezioni (i comuni sono stati tutti appena rinnovati) la carica di segretario di partito non interessa poi troppo, “sceglietevela per conto vostro”. La seconda, a volersi male, è che il Pd (livornese) è logorato da qualcosa che ne fa perdere l’appetibilità per l’elettorato.

Le polemiche. Il livello della sfida per ricostruire un partito credibile è tanto più arduo quanto più guardiamo alla breve campagna elettorale di queste primarie. Veleni, ricorsi, contro ricorsi, lettere, un utilizzo dei social raccapricciante. Tutti si sono comportati così? Per fortuna no. E siccome la verità e la giustizia non sono da una parte sola, ripartirei da chi ha compreso lo spirito delle primarie, in maniera trasversale tra i vari sostenitori dei candidati: confrontarsi sui contenuti anche in maniera aspra, ma mai superare il limite del “giorno dopo”. Lo voglio chiamare così. Il limite del “giorno dopo” significa che c’è un giorno dopo al voto e che la “comunità” deve sopravvivere. Se si mina la baracca, questa esplode per tutti e dopo sarà difficile ricostruire.

Facebook. C’è chi si dimentica che un profilo su un Social Network è una forma di biglietto da visita di se stesso. Non è un mondo a parte in cui si può dire tutto ed il contrario di tutto e poi nel mondo reale far finta di nulla. Ecco, mi sono spesso vergognato di quello che ho letto e dei toni usati. Ricostruire una normalità passa anche per l’isolare i polemici, i fomentatori, gli sprovveduti, ripristinando ruoli ed organismi dirigenti. Questi hanno una titolarità ed un doppio dovere di rappresentanza quando parlano e scrivono. In questi mesi è pesata non l’inadeguatezza, che è un giudizio politico e vale per tutte le segreterie per chi non le ha amate, ma proprio l’inesistenza…

Il risultato. La matematica mi odia. Sentimento reciproco. Però penso di poter capire che il 51% ha un valore su 5 competitor e ne avrebbe un altro su 2. Mi spiego meglio. Se si fosse trattato di una votaione a due, 51% a 49% sarebbe stata una vittroria risicata. In una votazione a cinque candidat, 51% a 23%, 14% etc non è una vittoria risicata. Tanto più quando, parliamoci chiaro, la sfida di alcuni era quella di arrivare al ballottaggio per determinare con accordi successivi un risultato mitigato. Così da numerico il risultato diventa politico.

Da ultimo: probabilmente queste riflessioni interessano solo gli addetti ai lavori. Sicuramente le polemiche hanno interessato solo gli addetti ai lavori. E vorrei tanto vedere quanta partecipazione hanno favorito coloro che urlano e si prodigano a dir male… Mi sa che mi so rispondere anche senza metodo empirico. Mettiamo da parte i tifosi e ripartiamo da una concreta agenda, una concreta rete relazionale che attraversi la società ed i territori che si vogliono governare, una concreta riprofilazione culturale di cosa deve essere un partito nuovo oggi a Livorno. Mettiamoci subito a parlare dell’accordo di programma per rilanciare l’occupazione nella provincia di Livorno, del bilancio di previsione in approvazione nel comune di Livorno, che avrà ricadute su servizi, tasse e qualità della vita dei cittadini, e che rappresenta l’avversario ideologico da battere. Parliamo del turismo in questo territorio, del Piano regolatore portuale, di cultura, insomma di cose concrete. Il nuovo segretario ha questi compiti, ho non ha compiti.

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