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Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

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Progetto Livorno

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Qualche semplice riflessione su Livorno oggi e su come è stata vissuta in questi anni. Se ci fermassimo a guardare la nostra città con gli occhi di un esterno, magari di un turista, le prime cose che noteremmo sarebbero probabilmente il bellissimo mare ed il lungomare, la vastità del porto, un quartiere da cartolina come la Venezia. Forse la riflessione seguente sarebbe che queste cose non siamo mai stati bravi a valorizzarla e lentamente la nostra Livorno si è spente come una candela, almeno se guardiamo ad un sentimento diffuso in città. Parlando e ascoltando i pensieri di ragazzi giovani come noi, sento sempre più insistentemente la voglia di andarsene perchè Livorno non ti offre niente, non c’è lavoro, non ci sono divertimenti ecc, e questo crea preoccupazione.

La città che mi piacerebbe vedere è un’altra.

Ci sono e ci sarebbero potenzialità per sviluppare e creare posti di lavoro. Riattivare ad esempio le riparazioni navali, compatibilmente con il contesto della zona, sarebbe già una valvola di sfogo. Basta ricordare che il nostro Cantiere navale era il secondo bacino di riparazione più grande d’Europa, sia per gasiere, petroliere e traghetti; quindi le potenzialità infrastrutturali ci sarebbero. Ma con il cambiamento che ha subito la zona per il progetto Porta a mare, non possiamo più pensare a tutti quei servizi. La costruzione di Porta a Mare forse andava impostata diversamente, fatta si, ma cercando di valorizzare fin da subito la zona dei bacini. Speriamo che sia possibile oggi recuperare il tempo perduto.

La creazione di un piccolo molo turistico di attracco yacht davanti ai Quattro Mori porterebbe turisti e occupazione. Ad esempio lo spostamento dei pescherecci nella zona piloti e fare l’attracco di yacht davanti all’ingresso principale del centro città (via Grande) valorizzerebbe l’area e permetterebbe anche di fare una passeggiata caratteristica che porterebbe a visitare anche il lato interno del porto.

In merito alla progettazione dell’Ospedale a Montenero basso e alla struttura attuale: secondo me la struttura andrebbe ricostruita ex novo, se non a Montenero/Baditella comunque da un’altra parte a causa della difficoltà di ristrutturazione dell’attuale presidio e della sua “vecchiaia” sia in termini di concezione che di funzionalità. Ma gli edifici di Viale Alfieri li convertirei, una parte, in un Polo Universitario e scolastico. Lavorando per portare indirizzi vari. Infermieristica, Economia Logistica ad esempio ci sono già in città. Potremmo allargare. Creare poi una grande Biblioteca e spazi per i giovani. Un moderno college. Gli spazi ci sono, anche per mantenere un’altra ala alle funzioni mediche, legate al territorio (analisi, diagnostica).

La vita culturale/commerciale è un altro problema per la nostra città. Io organizzerei tanti momenti caratteristici, sopratutto durante la primavera e l’estate, durante i fine settimana; aprire i negozi (via Grande – via Ricasoli) dalle 21:00 alle 24:00, progettare eventi analoghi ad “Effetto Venezia” nei weekend, sfruttare maggiormente il Viale Italia con musica dal vivo ed iniziative (cercando collaborazione e tolleranza dai residenti delle zone sopra elencate); sfruttare il pala Modigliani con concerti di spessore e fiere, cercando di entrare in un giro di ”affari” che porterebbe beneficio alla città e divertimento per le famiglie e per i più giovani. Vanno ad esempio superate le brutte polemiche vissute durante i tre anni in cui Livorno ha ospitato l’Italia Wave. Volano economico, culturale e di riconoscibilità per una città come la nostra.

Concludo dicendo che Livorno come città può dare tanto alla Toscana e per alcuni settori, come il porto, all’Italia. Ci vuole però collaborazione, sacrificio, tanta voglia di cambiare e voltar pagina, non si può pensare che le cose belle sono solo nei ricordi del passato, ora tocca a noi scrivere la nuova Livorno.

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