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Case popolari: assegnazioni, sfratti e soliti furbetti

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Tema caldo di questi giorni a Livorno è quella riguardante l’emergenza abitativa , gli sfratti, e l’assegnazioni degli alloggi di “Casalp”.

Dal mio punto di vista andrebbero riviste tantissime cose sia sull’assegnazione delle “case popolari” che sul discorso “sfratti”.

Innanzitutto dobbiamo partire dal presupposto che quando una famiglia si rivolge agli uffici di competenza per richiedere l’assegnazione di un alloggio, vive una situazione di grande difficoltà e per questo necessita di supporto e di aiuto da parte loro. Proprio a questo punto inizia il lungo e penoso calvario perchè l’assegnazione attraverso le graduatorie diventa una vera e propria corsa ad ostacoli.

Secondo il mio modesto parere andrebbe modificato e migliorato il sistema: le case popolari devono essere assegnate a famiglie bisognose e davvero in difficoltà economica.

Analizzando la situazione, a Livorno però notiamo subito che purtroppo non è cosi, visto che in alcuni casi le famiglie che alloggiano in case popolari si permettono di andare in giro a bordo di Mercedes e BMW di ultimo grido.

E qui la domanda sorge spontanea: ma come fanno le persone residenti nelle case popolari a potersi permettere un lusso del genere? Come è possibile che ci siano famiglie che dormono in auto aspettando di scalare la famosa graduatoria per ottenere un alloggio?

È per questo che il sistema andrebbe modificato. Non è più sufficiente basarsi ogni anno sull’analisi del CUD  per la valutazione degli affitti da pagare ma devono essere fatti dei controlli incrociati.

Alcuni tipi di interventi potrebbero essere subito applicati. Ad esempio se nel controllo incrociato venissero fuori delle anomalie, come ad esempio macchine di lusso di proprietà, barche ecc, potrebbe essere un’idea quella di proporre al soggetto coinvolto di decidere se acquistare la casa popolare rivalutando gli anni trascorsi in affitto, o intimargli di abbandonare la casa nel giro di 6/12 mesi.

Altra questione: gli sfratti. Come prima cosa occorre distinguere lo sfratto per morosità dallo sfratto per morosità per scelta. I morosi per scelta sono quelle persone che non pagano l’affitto per scelta senza avere problemi economici familiari dimostrabili.

Anche in questo caso dovrebbero essere effettuati dei controlli approfonditi: nei casi in cui una famiglia sia veramente in notevole difficoltà, (come in casi di la perdita di lavoro) secondo me non dovrebbe essere presa in esame la possibilità dello sfratto e anzi, vista la drammatica crisi di questo periodo, sarebbe opportuno l’intervento del Prefetto per bloccare per un anno gli sfratti come avviene in altre città d’Italia.

Non possono essere accettati invece i morosi per scelta, che considero un’offesa alle persone realmente bisognose: chi si trova senza un tetto sopra la testa spesso a causa dei soliti furbetti . In questi casi lo sfratto immediato sarebbe davvero un obbligo.

Qui non si parla più di destra, sinistra o schieramenti politici, occorre agire subito per il bene delle famiglie.

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